Assaltano casa di una prostituta per estorcere il pizzo, ma restano bloccati in ascensore. Arrestati tre albanesi

15/12/2015 – Cento euro a sera per essere autorizzata a prostituirsi nelle strade del sesso a pagamento. Questo l’ammontare del pizzo richiesto a una giovane prostituta rumena, che però si è ribellata e per questo è stata duramente minacciata l’altra notte da una gang di delinquenti sfruttatori i quali,  per essere maggiormente convincenti, non hanno esitato a cercare di irrompere di notte nell’abitazione della ragazza e del suo compagno.
 I 4 (3 albanesi e una rumena) all’arrivo dei carabinieri, avvertiti dalla coppia,  hanno cercato di fuggire ma sono rimasti bloccati nell’ascensore.
In rapida successione li hanno liberati i vigili del fuoco, poi li hanno arrestati dai Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Reggio Emilia . Nel vano ascensore sono stati ritrovati  anche 2 grossi coltelli e un proiettile che i 3 avevano cercato di far sparire. 
Con l’accusa di concorso in tentata estorsione i carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia Carabinieri hanno arrestato due albanesi 20enni residenti a Reggio
Emilia ed un loro connazionale di 22 anni residente a Ferentino, in provincia di Frosinone, tutti ristretti al termine delle formalità di rito a disposizione della Procura reggiana titolare dell’inchiesta. Nei guai anche una 24enne prostituta rumena denunciata   per concorso nella tentata estorsione.  avendo fatto parte del comando che ha cercato di entrare in casa della vittima. 
Domenica notte  poco dopo le 5,30 la Centrale Operativa del Comando Carabinieri di Reggio Emilia inviava una pattuglia in un’abitazione di  Via Fratelli Cervi a di Reggio Emilia:  una ragazza rumena aveva segnalato il tentativo di intrusione in
casa sua da parte di diverse persone. Giunti sul posto i carabinieri accertavano che i soggetti (appunto i 3 albanesi e una donna rumena) erano rimasti bloccati in ascensore mentre cercavano di scappare avendo appreso dell’arrivo dei Carabinieri. 
 Durante le fasi di sbloccaggio dell’ascensore i militari sentivano distinti colpi di oggetti lasciati cadere nel vano motivo per cui procedevano ai dovuti controlli rivenendo un coltellaccio da cucina della lunghezza complessiva di 31 centimetri, un coltello a serramanico lungo 17 cm, un proiettile e un cellulare nascosti nella plafoniera della luce dell’ascensore.
 I carabinieri accertavano quindi che poco prima,  due dei fermati avevano avvicinato la ragazza in via Martiri di PIazza Tien An Men,  intimandole che se voleva prostituirsi su quella strada avrebbe dovutl  versare a loro 100 euro a serata.
 Al diniego della donna che nel frattempo chiamava il compagno per farsi venire a prendere,  i due poco dopo ritornavano sul posto speronando dapprima la macchina delle vittime, colpita anche da una grossa pietra che mandava in frantumi un vetro. I due riuscivano comunque a fuggire e a raggiungere  la loro abitazione di Via Fratelli Cervi.  Poco dopo però giungeva un commando di 4 persone (tra cui i due che avevano prima preteso il pizzo) che cercavano di entrare in casa per farla pagare cara ai due recalcitranti. 
 Quindi l’allarme ai Carabinieri e lo sfortunato, per i malviventi, guasto all’ascensore che ha di fatto impedito la
loro fuga consentendone quindi l’arresto. Il ragazzo della vittima riportava lievi ferite dal contatto con i vetri infranti del finestrino della sua auto, al quale i delinquenti avevano squarciato tutte le 4 gomme. 
Nel balcone di casa dei due,  i carabinieri hanno trovato  3 grosse pietre lanciate probabilmente dagli arrestati prima dell’arrivo dei Carabinieri. I tre arresti potrebbero portare a una svolta importante nelle indagini che i carabinieri stanno conducendo sul fronte del racket che controlla la prostituzione sulle strade reggiane. 
La conferma viene dal comandante provinciale dei Carabinieri, colonnello Paolo Zito: “L’arresto di 3 cittadini albanesi per estorsione nei confronti di una ragazza che si prostituiva in città – ha dichiarato Zito – è un importante tassello che potrebbe ben incastrarsi con l’attività investigativa che da tempo i Carabinieri, a Reggio Emilia, stanno conducendo e che ha rivelato una sorta di spartizione delle strade del sesso a pagamento da parte di organizzazioni criminali che, senza alcun scrupolo, sfruttano le vittime del fenomeno della prostituzione su strada.
Fermi restando gli sviluppi su questo filone investigativo – ha aggiunto – proseguono comunque mirati interventi compiuti quotidianamente sulle aree frequentate dalla prostitute per cercare di contenere il degrado che il fenomeno comporta”.
 
 

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