2/11/2014 – Hanno raggiunto l’ex convento di Montefalcone (ristrutturato con milioni di contribuiti pubblici e di fatto abbandonato) per far razzie delle gronde in rame dell’immobile. Per trafugare il prezioso metallo non hanno esitato ad arrecare ingenti danni allo storico edifico di Canossa che ha come comproprietari anche la Provincia di Reggio Emilia e il comune di San Polo d’Enza: i due malviventi hanno distrutto centinaia di coppi antichi posti a copertura della struttura.
Però sono stati sorpresi dai Carabinieri di San Polo d’Enza che li hanno raggiunti sul tetto traendoli in arresto. In manette con l’accusa di tentato furto e danneggiamento aggravato in quanto compiuto su edifico pubblico, i Carabinieri della Stazione di San Polo nella tarda mattinata di ieri hanno arrestato un 21enne residente a Reggio Emilia e un 22enne residente a Cutro. Si tratta di due cugini d’origine cutrese (uno nato a Cagliari) che, al termine delle formalità di rito, sono stati ristretti a disposizione della Procura reggiana.
L’origine dei fatti ieri poco prima delle 13,00 quando su segnalazione di un cittadino, che aveva notato movimenti sospetti, i Carabinieri di San Polo d’Enza si portavano presso l’ex Convento Francescano di Montefalcone notando all’imbocco della strada che porta al monastero un furgone Fiat Iveco. Dopo aver bloccato il furgone con l’auto di servizio, i militari sentendo forti rumori hanno raggiunto l’edificio dove da una finestra del secondo piano hanno visto sul tetto due uomini con una mazzetta in ferro e una tronchese di grosse dimensioni, mentre staccavano le grondaie.
Per far ciò avevano frantumato centinaia di coppi posti a protezione del tetto. I due quindi venivano invitati a raggiungere i Carabinieri, facendo massima attenzione a non scivolare sul tetto dell’edificio, e quindi venivano identificati. I due avevano già staccato diverse grondaie in rame, e le avevano lanciate dal tetto.
I danni, di ingente valore considerata l’importanza storica dell’edificio risalente all’anno 1217, sono in corso di quantificazione. I due venivano condotti in caserma dove alla luce della flagranza di reato, veniva formalizzato l’arresto. Domattina i due ladri compariranno davanti al Tribunale di Reggio Emilia per rispondere dei reati di tentato furto e danneggiamento aggravato.
mario
02/11/2014 alle 11:43
Fine inevitabile dello splendido e storico convento di Montefalcone. Ristrutturato nel grezzo dalla Canossa spa, società che aveva lo scopo di promuvere l’area canusina, e non ultimato, per mancanza di idee; Canossa spa sulla quale occorrebbe indagare per non aver svolto le funzioni che aveva alla sua costituzione. Così com’è il convento di Montefalcone, che ospitò forse S. Francesco, dove dimorò fra Salimbene de Adam, l’autore della Cronache, e dove insegnò Lazzaro Spallanzani nella summer school della fine del 1700, tornerà
gradulamente un mucchio di rottami. Deliquenza e furti purtroppo caratterizzeranno la sua fine. Nessuno però paga il prezzo di tale disastro: chi amministrò Canossa spa ? Chi era il maggior azionista ?
Alessandro Raniero Davoli
02/11/2014 alle 15:34
Chi amministrò la Matilde SpA? Fausto Giovanelli, Presidente della società (mista pubblico e privato); risultato di tanta capacità amministrativa: 3(TRE) milioni di euro (nostri) di debito. E addesso arrivano i cutresi …
Saluti, sconfortati, (e dov’è mai la Corte dei Conti ??)
Alessandro Raniero Davoli
Complimentoni
03/11/2014 alle 09:34
E questi.. oggi regnano.
E questi.. oggi che votano.
Complimentoni a tutti/e.
W l’Arte e la Cultura dei reggiani. Simpatici dove ?
Pettegoli, materialisti e crapuloni.
La gran parte ignoranti, anche nei confronti della meravigliosa cultura d’origine contadina.
Si sono persi tra una mortadella e un abito firmato.
Fanno pena. Non da oggi…
giuliano spaggiari
04/11/2014 alle 17:23
Magari … avessero rotto centinaia di coppi antichi. Tutte le migliaia di coppi antichi già accatastati ed impacchettati nel cortile, vennero rubati alcuni anni fa. Ora hanno rotto “solo” delle lastre ondulate di fibro-cemento.
Giuliano Spaggiari