Cavi penzolanti, sporcizia, impianti non a norma. Blitz all’alba in una ceramica cinese dove la sicurezza è un optional

7/11/2014 – Estintori pochi e scaduti, cavi elettrici pericolosamente penzolanti, impianti aziendali senza le dovute condizioni di sicurezza per i lavoratori.

In un blitz avvenuto all’alba in un’azienda di Albinea, gestita da un imprenditore cinese, sono queste le condizioni che Carabinieri, l’Ispettorato del Lavoro, il personale dell’Arpa e dell’Asl di Reggio Emilia e dell’Ufficio Tecnico del comune, hanno accertato in uno stabile dove vengono realizzati mosaici per conto di importanti stabilimento ceramici della zona. Presente anche il Sindaco del comune di Albinea che ha voluto vedere in prima persona le condizioni dell’edificio.

Condizioni che portano indietro di molti anni, come se decenni di leggi, battaglie, controlli, prevenzione e repressione sulla sicurezza e sulle condizioni di lavoro, non fossero mai trascorsi.

Lo stabilimento industriale è apparso “fortemente carente dei minimi requisiti di sicurezza dove 22 dipendenti lavoravano in ambienti in precarie condizioni igienico sanitarie e ritenuti ad alto rischio per la sicurezza degli stessi dipendenti”.

Durante il sopralluogo non è passata inosservata all’esterno, tra i bancali, una cucina di fortuna, dove probabilmente i dipendenti si preparavano da mangiare in assoluta mancanza di condizioni igieniche. Precarie anche le condizioni igienico sanitarie e di sicurezza (impianti non a norma, muffe, alimenti scaduti) di un’abitazione attigua al capannone aziendale dove vivono dei dipendenti.

Oltre alle sanzioni in materia di sicurezza e di igiene, all’imprenditore è stata comminata una maxi multa di oltre 10.000 euro per aver impiegato due lavoratori in nero.

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