27/10/2014 – Non soltanto pezzi di ricambio, non soltanto la possibilità di scegliere tra le bici (rubate) quale acquistare. Il bazar delle due ruote della stazione di Reggio Emilia si adegua alla crisi e alla microcriminalità. E con furbizia tutta levantina.
Nel suk di piazzale Marconi l’ultima frontiera dell’offerta made in Maghreb si chiama vendita con “garanzia”. Certo, non si tratta della garanzia civilistica contro l’evizione, quanto di una sorta di polizza “anti ladro”.
Un cittadino reggiano, dopo essere stato derubato domenica per l’ennesima volta della propria bicicletta, questa mattina è andato in stazione nell’improbabile speranza di ritrovarla. Ebbene, dopo aver verificato (senza successo) la presenza della sua bici nell’ampia esposizione di due ruote (di dubbia provenienza) posteggiate nel piazzale a fianco della stazione, è stato avvicinato da un magrebino.
“Stai cercando bici rubata?” gli chiede. Il reggiano risponde: “Sì, sono venuto a controllare qui perché so che spesso si possono ritrovare – aperte – le biciclette rubare. Ma la mia non la vedo”.
A quel punto lo straniero gli presenta l’offerta: “Se vuoi ti posso vendere bici: 30 euro, oppure 50 euro con garanzia”. Al che il nostro lettore si incuriosisce: “Garanzia di cosa?”. E lo straniero: “Se tu compri bici da me io ti rilascio foglietto. Se ti rubano la bici ancora, tu vieni da me con foglietto e io rivendere te un’altra bici a soli 10 euro. Capita l’offerta?”. “Chiarissima” gli risponde il reggiano allontanandosi. Quando si dice “rubare a casa del ladro…”.
Il bello è che col “foglietto” è il ricettatore magrebino a guadagnarci sempre, perché in caso di furto tra i venti euro pagati per la “polizza” e i dieci a prezzo scontata, la seconda bici rubata viene sempre pagata a prezzo pieno, vale a dire 30 euro. Insomma, più che una polizza anti-ladro è un incentivo al furto.