30/10/2014 – Si è congedato chiedendo copia del verbale ed al piantone che gli ha aperto la porta per farlo uscire ha riferito “se mostro la denuncia al capo treno, evito la multa!”.
Ancora non è chiaro ai Carabinieri di Bagnolo in Piano se quel giovane romano avesse inventato la rapina per viaggiare a sbafo in treno verso Roma, ma è certo che la sua denuncia è apparsa piena di falle e contraddizioni che lo stesso denunciante non ha saputo giustificare.
Probabilmente pensava che si trattasse di una pura formalità, così è andato via dalla caserma con grande tranquillità, dopo avere denunciato di essere stato rapinato di 250 euro da due malviventi a Bagnolo in Piano.
Però le cose non sono filate lisce come aveva pensato. Le indagini dei Carabinieri del paese hanno rivelato un’altra verità e a distanza di alcuni mesi dalla denuncia, l’operaio romano dal ruolo di vittima è passato a quello più scomodo di indagato. Il 28enne romano è stato infatti denunciato alla
Procura reggiana con l’accusa di simulazione di reato.
La notte del 10 giugno si era presentato ai Carabinieri di Bagnolo per denunciare che poco prima, mentre a piedi percorreva Via Chiesa, veniva avvicinato da un’autovettura dalla quale scendevano due uomini che minacciandolo si facevano consegnare 250 euro per poi dileguarsi.
Non una testimonianza, non un filmato di telecamere che riprendesse la rapina e così il denunciante si è presto ritrovato in una caserma di Roma per spiegare alcune circostanze sulla sua presenza nel comune reggiano. Ha riferito di essere stato a casa di un’amica abitante a Bagnolo in Piano (della quale forniva generalità e indirizzo di casa) per consegnarle in prestito la sua auto. Ma dell’amica a Bagnolo nessuna traccia, e del resto il giovane non risultava proprietario di alcuna autovettura.
Contraddizioni sulla base delle quali i Carabinieri hanno poi denunciato l’uomo per simulazione di reato. Resta il dubbio, e questo gli ulteriori accertamenti lo chiariranno, se il giovane romano possa essere arrivato a denunciare un grave reato per ottenere una “pezza d’appoggio” (il verbale di denuncia) al fine di impietosire il capotreno per viaggiare a scrocco in treno alla volta di Roma.