26/10/2014 – Tante proposte e punti in comune tra i partecipanti al dibattito sul futuro del Campovolo e delle aree circostanti, organizzato sabato mattina dal Movimento 5 Stelle presso i Chiostri della Basilica della Ghiara, al quale hanno partecipato Norberto Vaccari, capogruppo in Consiglio Comunale del M5S, Giacomo Giovannini in rappresentanza del gruppo Progetto Reggio – Grande Reggio, l’ex presidente di Greenpeace Walter Ganapini e Roberto Meglioli, noto organizzatore di eventi (già presidente di Assospettacoli, è stato l’agente in Europa di Miriam Makeba).
Il Campovolo e l’area circostante, dove l’Amministrazione Comunale intende realizzare il parco della musica, sono una grande risorsa della città, hanno sostenuto i partecipanti, “che non può essere piegata agli interessi di un ristretto gruppo di privati, al termine di un processo del tutto esterno ai normali canali democratici”, inaugurato con il famoso “rendering” dell’arena presentato dal manager dello spettacolo Maioli e dall’allora assessore Spadoni.
Si è parlato in proposito “di rara mancanza di trasparenza e improvvisazione imprenditoriale” (un progetto “finto” l’ha definito Meglioli). È noto che il parco della Musica è uno dei progetti considerati strategici dal sindaco Luca Vecchi, e per questo il convegno di ieri può essere considerato l’atto di nascita di un movimento organizzato contro l’iniziativa.
La zona del Campovolo e più in generale tutta l’area fino alla stazione Mediopadana “si presta invece ad una pluralità di impieghi e vocazioni capaci di arricchirsi e completarsi a vicenda, dall’agricoltura di qualità alla realizzazione di boschi urbani per contrastare l’altissimo livello di
inquinamento della Pianura Padana, fino all’organizzazione di numerose possibili iniziative aventi l’arte e la cultura, e dunque anche la musica, come protagoniste nel senso più ampio: non limitando dunque la scelta semplicemente ad una probabile cattedrale nel deserto quale l’ipotizzata e tanto sbandierata arena”.
Concetti ben espressi dalle parole di Ganapini (“Immaginiamo la città del futuro come una neocittà medievale, circondata dai boschi e dalle produzioni locali di cibo ed energia”). E proprio sull’agricoltura ha insistito Norberto Vaccari, invitando i presenti a riflettere sull’opportunità di puntare sull’agricoltura locale di qualità e di metter fine all’eccessivo sviluppo urbanistico di Reggio.
Tra i numerosi interventi del pubblico, hanno preso la parola rappresentanti del Centro per la Riconciliazione tra i Popoli fondato da Paride Allegri, Sabino Calderari, presidente del circolo macrobiotico che ha realizzato il primo bosco urbano a fianco dell’aeroporto, e l’ex assessore all’ambiente Pinuccia Montanari.