23/10/2014 – Si riapre clamorosamente il caso dell’inceneritore Iren di Parma: “L’appalto favorì Iren, violando le norme in materia di concorrenza – ha annunciato la deputata reggiana M5S Maria Edera Spadoni – Lo afferma l’Autorità Nazionale Anticorruzione-ANAC pronunciandosi sull’esposto degli avvocati Allegri e De Angelis che di fatto conferma le denunce negli ultimi anni dei due legali, del Movimento 5 Stelle e dei Comitati Corretta Gestione Rifiuti di Parma”.
Questo pronunciamento da parte di Anac “riaprirà il caso dell’infrazione europea che Bruxelles inviò al Governo italiano nel novembre 2011”. Maria Edera Spadoni annuncia una interrogazione al Governo, e intanto chiama in causa il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Graziano Delrio, all’epoca sindaco di Reggio Emilia.
“Il 24 novembre 2011 l’allora Commissario Europeo alla trasparenza Michel Barnier nella sua lettera di messa in mora all’Italia denunciò poca trasparenza sui costi dell’inceneritore – scrive l’on. Spadoni – oltre alle violazioni delle norme in tema di concorrenza, non solo per l’appalto, ma anche per quanto riguardava il servizio di raccolta rifiuti a Parma, Reggio Emilia e Piacenza. Anac e Commissione Europea fanno gli stessi rilievi, questo fa presupporre che l’Italia sarà molto probabilmente condannata da Bruxelles”.
“In caso di condanna, però, a pagare il conto dell’infrazione comunitaria non dovranno essere tutti i cittadini italiani, ma i responsabili politici e industriali di questa operazione. Il sottosegretario alla Presidenza Graziano Delrio cosa ha da dichiarare sul caso, dal momento che fu lui a nominare amministratore delegato di Enia-Iren Andrea Viero che gestì e portò a compimento l’operazione?”.
(p.l.g.)
nadia
24/10/2014 alle 09:28
non è una novità, il nostro comitato ha sempre detto che la raccolta rifiuti non è effettuata secondo le regole del porta a porta e che tutto viene mescolato nonostante la separazione di diversi cittadini.Che ci prendono in giro è arcinoto ma la gente tarda a saperlo, è vergognoso