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Appalto di Montecchio: manca anche la richiesta del certificato antimafia. L’on. Spadoni al Pd: “Chi mente ne risponderà”

9/10/2014 – Si infittisce il giallo dell’appalto per la ristrutturazione della scuola media di Montecchio. Il consigliere comunale Mauro Caldini, dei Cinquestelle, ha scoperto che nella pratica conservata in comune non vi è né il certificato antimafia relativo alla Soedil di Gricignano di Caserta, che aveva vinto l’appalto (poi revocato) col 23 % di ribasso, e neppure la copia della richiesta del Comune alla Prefettura competente.

Lo rivela la deputata reggiana M5S Maria Edera Spadoni, che afferma: “Il caso è emblematico e non vogliamo spegnere i riflettori. Chi mente sarà chiamato a risponderne”.

E’ noto che sulla vicenda del certificato antimafia la consigliera di Forza Italia Elena Montanari aveva inviato un esposto, in data 5 marzo, al Prefetto Antonella De Miro, e pochi giorni più tardi Caldini presentava un’interrogazione in consiglio comunale.

La risposta dell’amministrazione guidata da Paolo Colli, e del
Pd locale, era stata virulenta: querela contro la Montanari, contumelie contro gli oppositori, a cominciare da Caldini, altre minacce di querele in campagna elettorale. È noto com’è
finita: cantiere abbandonato e lavori bloccati, appalto revocato da parte dell’amministrazione (ma senza spiegare perché), la video inchiesta di Cortocircuito che ha fatto esplodere il bubbone.

Ora la scoperta che fra i documenti dell’appalto non figura la
lettera di richiesta delle certificazione antimafia. Ciò significa che quel documento (obbligatorio) non era mai arrivato perché il comune non lo aveva chiesto?

Ecco cosa scrive Maria Edera Spadoni, che sul caso di Montecchio ha presentato un’interrogazione in Parlamento: “In Consiglio comunale Caldini ha chiesto, secondo quello che prevede il regolamento, di fare una dichiarazione proprio su
questa questione: il presidente del Consiglio e la maggioranza hanno impedito al nostro consigliere di parlare, nonostante i
il regolamento vigente lo preveda chiaramente. Un altro plauso all’atteggiamento antidemocratico del Pd”.

“Ma il M5S non molla”, aggiunge la deputata Spadoni. “Pochi giorni dopo, venerdì  3 ottobre, sempre Caldini – previa richiesta ufficiale inviata al Segretario Comunale e protocollata  presso il Comune – ha verificato i fascicoli inerenti i lavori e ha scoperto che, per la ditta subappaltatrice, non è presente né la richiesta da inviare alla Prefettura competente, né tanto meno il Certificato Antimafia”.

Eppure “in base a quanto disposto dal D.Lgs. 159/2011 entrato in vigore il 13.02.2013 (data antecedente alla stipula dei sub contratti tra Saedil e Russo Srl), l’ acquisizione dell’informativa antimafia deve essere acquisita PRIMA di stipulare, approvare o autorizzare i contratti e i subcontratti il cui valore sia superiore a 150.000 euro”.

Il Pd invece cosa ha affermato davanti ai cittadini? “Che non serviva il certificato antimafia perché c’era la dicitura nulla osta sulla visura camerale in sede di aggiudicazione d’appalto, e che tale documentazione equivale all’informativa antimafia (!)”.

Nei giorni scorsi il Pd montecchiese, dopo l’inchiesta della web tv studentesca Cortocircuito, ha difeso a spada tratta il sindaco, con toni sprezzanti: “Si è assistito e si continua ad assistere a interventi impropri, avventati e a tratti dai risvolti diffamatori da parte di forze politiche locali e non solo, basati sul nulla, che evidenziano la loro incapacità politica ingenerando speculazioni e confusione…”.

Una posizione difficile da difendere, se è vero quanto affermano l’on. Spadoni e Mauro Caldini, e cioè che nella pratica in comune manca non solo il certificato antimafia della Soedil di Gricignano ma anche la copia della richiesta che il comune avrebbe dovuto inviare alla Prefettura competente.

Commenta in conclusione la Spadoni: “Pieno appoggio da parte mia all’ottimo lavoro fin qui svolto dal M5S di Montecchio Emilia. Chi mente, invece, è corresponsabile di un sistema colluso e prima o poi dovrà risponderne”.

(p.l.g.)

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Una risposta a 1

  1. M..Petronio Rispondi

    10/10/2014 alle 10:48

    Il CANTIERE DELLA SCUOLA MEDIA DI MONTECCHIO E’ UN FANTASMA PER OPAL-RE, E POI DOVE E’ FINITO IL RESPONSABILE COMUNALE DEL – PIANO TRIENNALE DI PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE -?
    Sarebbe molto interessante ottenere qualche spiegazione in più da Stefano Gandellini, il responsabile Piano triennale di prevenzione della corruzione provvisorio 2013 – 2015 (articolo 1, commi 8 e 9, della legge 6 novembre 2012 numero 190 recante le disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell’illegalità nella pubblica amministrazione). Di certo di certificazioni antimafia deve essere stato un esperto.
    Dalle pagine:
    http://www.comune.montecchio-emilia.re.it/allegati/Piano%20triennale%20corruzione%20%202013_131231123009.pdf
    http://www.comune.montecchio-emilia.re.it/allegati/DECRETO%20DI%20NOMINA%20RESP%20CORRUZIONE_131231122704.pdf
    http://www.comune.montecchio-emilia.re.it/allegati/DELIBERA%20%20DECRETO%20NOMINA%20RESPONSABILE%20TRASPARENZA_131231122734.pdf
    ho tratto alcuni passaggi molto significativi, infatti vi è scritto che:

    “- Individuazione delle attività a più elevato rischio di corruzione per
    i singoli servizi (ex DPR 194/1996)
    Oltre alle attività di cui al paragrafo 1, sono considerate a più elevato
    rischio di corruzione le attività di seguito riportate per i singoli
    servizi dell’ente:
    Funzioni generali di amministrazione, di gestione e di controllo, la cui
    articolazione in servizi è la seguente:
    01) organi istituzionali, partecipazione e decentramento = vedi paragrafo
    1
    02) segreteria generale, personale e organizzazione = attività di levata
    dei protesti cambiari
    03) gestione economica, finanziaria, programmazione, provveditorato e
    controllo di gestione = vedi paragrafo 1
    04) gestione delle entrate tributarie e servizi fiscali = attività di
    accertamento dell’evasione tributaria locale, attività di definizione
    condivisa di tributi e sanzioni (accertamenti con adesione)
    05) gestione dei beni demaniali e patrimoniali = vedi paragrafo 1
    06) ufficio tecnico = scelta del contraente per l’affidamento di lavori,
    servizi, forniture, con particolare attenzione alle procedure “in
    economia”, approvazione di varianti in corso d’opera di lavori,
    contabilità finali; attività di rilascio dei titoli abilitativi
    all’edificazione (permessi, DIA, SCIA), verifiche ed ispezioni di
    cantiere, urbanistica negoziata (piani attuativi e piani integrati di
    intervento), pianificazione urbanistica generale ed attuativa.-“
    E poi ancora, vi è scritto che:
    “ – Piano anticorruzione
    1. Individuazione delle attività a più elevato rischio di corruzione
    nell’ente
    Per ogni ripartizione organizzativa dell’ente sono ritenute attività ad
    elevato rischio di corruzione tutti i procedimenti di:
    a. autorizzazione;
    b. concessione;
    c. concessione ed erogazione di sovvenzioni, contributi, sussidi, ausili
    finanziari, nonché attribuzione di vantaggi economici di qualunque genere
    a persone ed enti pubblici e privati;
    d. scelta del contraente per l’affidamento di lavori, servizi, forniture;
    e. concorsi e prove selettive per l’assunzione di personale e per la
    progressione in carriera.-“
    Alla luce di quanto specificato dall’on. Maria Edera Spadoni, in merito all’assenza della richiesta della certificazione antimafia, avevo fatto presente già un anno fa che il cantiere non era neppure stato segnato nella mappa sul sito della Provincia, dove invece erano segnalati tutti i cantieri pubblici avviati sul territorio provinciale.
    E’ come se chi di dovere sapesse bene dell’anomalia del cantiere della scuola di Montecchio, ma se ne sia guardato dal chiedere lumi in merito.
    A maggio 2012 si disse che .”L’obiettivo di Opal-Re, che è il primo protocollo del genere firmato in Regione, è quello di rendere trasparente ai cittadini (che in tempo reale possono seguire l’andamento dei cantieri e sapere cosa si sta realizzando), ma soprattutto consentire a enti, istituzioni e forze dell’ordine di incrociare i dati e individuare le aziende a rischio.”-
    Vedi : http://gazzettadireggio.gelocal.it/reggio/cronaca/2012/05/16/news/con-opal-re-gli-appalti-sono-consultabili-online-1.4540884
    La presidente Sonia Masini affermava che : “Opal-re è strumento unico in Italia per trasparenza e contrasto alla criminalità organizzata. E’ uno strumento, unico in Italia per trasparenza, in grado di favorire le pubbliche amministrazioni e le stesse imprese, anche al fine di prevenire e contrastare eventuali infiltrazioni da parte della criminalità organizzata”.
    Opal-re doveva dunque essere un osservatorio completamente online di tutti gli appalti pubblici, a prescindere dall’importo, e soprattutto in grado di conoscere in tempo reale – anche attraverso subappalti e subforniture – l’intero mondo che ruota attorno a ogni singolo cantiere.
    Opal-RE (Osservatorio provinciale appalti lavori pubblici della Provincia di Reggio Emilia) è nato a seguito di un Protocollo d’intesa sottoscritto da Prefetto, Provincia, Comuni, Inps, Inail, Direzione provinciale e Ispettorato del lavoro, Camera di commercio, Ausl e Azienda ospedaliera Santa Maria Nuova, i sindacati Feneal-UIL, Filca-CISL e Fillea-CGIL, Collegio Costruttori edili, Aniem-Confapi, Ancpl-Legacoop, Confcooperative, Cna, Confartigianato,Federimpresa e Confartigianato, Imprese, Coldiretti, Confesercenti, Acer, Act, Arni e Consorzi di bonifica Parmigiana-Moglia-Secchia e Bentivoglio Enza.
    Poi viene ancora proclamato, nel 2009, che:
    “Opal-RE, che in parte utilizzerà banche dati già esistenti come il Sitar della Regione, sarà l’unico a garantire la massima trasparenza anche sugli appalti pubblici di importo inferiore ai 150.000 euro, ma soprattutto il primo a ricostruire attraverso subappalti e subforniture l’intera ‘vita’ del cantiere – spiega l’assessore provinciale al Lavoro, Gianluca Ferrari – Attraverso Internet potrà essere consultata una mappa provinciale che mostrerà tutti i cantieri aperti in provincia, indicando il tipo di intervento, l’importo, la ditta vincitrice dell’appalto e chi materialmente sta eseguendo i lavori”. A realizzare il sito sarà la Nuova Quasco, agenzia regionale interamente pubblica: a maggio sarà installato il database, a settembre inizieranno i primi test, per gennaio 2010 è prevista la fine della sperimentazione e il debutto online.
    (http://www.24emilia.com/Sezione.jsp?titolo=Provincia,%20la%20legalit%E0%20passa%20dall%27online&idSezione=15442)
    Quindi è quanto mai straordinario il fatto che sulla mappa dei cantieri pubblici di Opal-re, non sia mai, e dico mai, stato segnalato il cantiere per la scuola media di Montecchio, ma solo il cantiere per l’asilo d’infanzia Pasquino Borghi!
    Allego il link, nel quale si vede l’assenza del cantiere affidato alla ditta di Gricignano:
    http://www.opal-re.it/public/cantieri/mappa.aspx

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