23/10/2014 – Non si ferma l’azione di contrasto alla penetrazione mafiosa nell’economia e nella società reggiana: azione che ha raggiunto un livello senza precedenti.
L’Antimafia ha proceduto a un nuovo sequestro di beni riconducibili alla famiglia Sarcone: dopo il blocco in Italia di immobili, denaro disseminato in decine di conti correnti e quote societarie dei fratelli Sarcone per ben cinque milioni di euro, ora è toccato a conti correnti e a proprietà in Lituania, riconducibili a Nicolino Sarcone attraverso la sua compagna lituana Rasa Gotsalkaite. Nicolino Sarcone, 49 anni, che abita a Bibbiano, è ritenuto un esponente di punta del clan Grande Aracri, ben radicato nella Bassa reggiana oltre che tra Cutro e Isola Capo Rizzuto in Calabria.
Il sequestro dei beni in Lituania è stato operato sulla base di un secondo decreto emesso dal presidente del Tribunale di Reggio Emilia, Francesco Maria Caruso. Non più tardi di un mese fa il maxi sequestro delle disponibilità liquide presenti in una quarantina di conti correnti, delle quote di quattro società e di numerosi immobili, comprese le ville dei Sarcone in via Franchetti a Bibbiano, dove vive la famiglia, e la prestigiosa dimora di Sant’Ambrogio di Rivalta. Sequestro chiesto dalla Dda e motivato dal presidente Caruso con l’urgenza di bloccare i tentativi di mettere il patrimonio al riparo delle indagini e delle misure di prevenzione.