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Due donne violentate in zona stazione: un’ora da Arancia meccanica. Arrestati gli stupratori, due africani

10/10/2014 – Due donne sono state violentate per un’ora in un appartamento della zona di piazzale Marconi, a Reggio Emilia, e una terza è stata costretta ad assistere agli stupri sotto la minaccia di una pistola, poi rivelatasi una scacciacani senza tappo rosso. I violentatori, un nigeriano di 20 anni e un ghanese di 22, sono stati presi della polizia: attualmente si trovano in stato di fermo per violenza e rapina aggravata, a disposizione della Procura di Reggio.

E’ la conferma della situazione allarmante della zona stazione, nonostante lo sforzo eccezionale delle forze dell’ordine per estirpare delinquenza, spaccio e prostituzione, ma anche del dilagare della violenza contro le donne, in una dimensione mai vista negli ultimi decenni. “Una vera emergenza civile”, l’ha definita il vicequestore vicario Capocasa che insieme al comandante delle Volanti Cosimo Romano ha illustrato l’operazione in una conferenza stampa in Questura, presenti gli agenti che hanno soccorso le donne e catturato i due africani.

Ieri sera il ghanese e il nigeriano, da qualche giorno a Reggio ospiti di un amico, intorno alle 21,30 hanno suonato ad un appartamento di piazzale Marconi affittato da 3 donne colombiane, una di 30 anni e due sulla quarantina, da tempo in Italia. Si sono presentati come “amici”, ma appena entrati hanno tirato fuori la pistola e hanno cominciato a rovistare dappertutto alla ricerca di denaro e oggetti preziosi: però hanno trovato solo pochi soldi in una borsetta, e si sono impossessati di ben nove cellulari.

Poi inferociti per lo scarso bottino, hanno rivolto le loro attenzioni alle donne, tenendole sotto la minaccia della pistola, e violentando a turno le due quarantenni. La violenza è durata praticamente un’ora sino a quando uno dei due non ha recuperato un grosso coltello nell’appartamento e ha sferrato un fendente al viso di una delle ragazze, che per fortuna è riuscita a schivare il colpo. A quel punto, erano le 22,30, i due hanno deciso di fuggire (forse perché i telefoni si sono messi a squillare, oppure perché stava arrivando qualcuno).

Nella concitazione il più giovane è caduto dalle scale della palazzina procurandosi una ferita alla testa. Nel frattempo le donne chiamavano la polizia e venivano portate in ospedale con i mezzi del 118. Mentre si trovavano al pronto soccorso (da dove sono state dimesse), al triage del Santa Maria Nuova si presentava l’africano ferito. È stato catturato all’istante dagli agenti di Polizia sulla base della descrizione fornita dalle vittime, da loro accompagnate in ospedale.

L’altro è stato preso nella zona di piazzale Marconi: circolava incappucciato, ma è stato notato dai poliziotti che lo hanno ammanettato mentre tentava di nascondersi dietro una siepe, dove aveva gettato la pistola usata durante la violenza e la borsetta rosa con i nove cellulari rapinati.

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