24/10/2014 – Confconsumatori ha presentato un esposto all’autorità delle telecomunicazioni per fare chiarezza sui disagi che hanno interessato la rete Telecom, Tim e Internet durante l’alluvione provocata del torrente Baganza a Parma, con l’allagamento e la distruzione della centrale di via Po, con danni valutati sopra al milione di euro. Da qui il blocco delle comunicazioni fisse e soprattutto mobili: i cellulari con scheda Tim sono rimasti muti per quasi sessanta ore nelle province di Reggio Emilia, Parma, Modena e Piacenza. Un black out di eccezionali proporzioni, forse senza precedenti per durata e ampiezza dell’area interessata.
A dare notizia dell’esposto è stata la stessa presidente nazionale di Confconsumatori, Mara Colla, che ha chiesto che “il garante convochi Telecom per avere chiarimenti vista la mole di denunce ricevute. E’ impensabile che migliaia di persone possano inoltrare singole richieste”.
REGGIO EMILIA: TELECOM SUL BANCO DEGLI IMPUTATI
Intanto Telecom, come del resto altre compagnie telefoniche, dovrà procedere alla messa in sicurezza dei propri impianti, anche alla luce della situazione di crescente rischio idrogeologico.
È una delle decisioni scaturite da un vertice convocato ieri in Prefettura a Reggio Emilia dal Vice prefetto vicario reggente Adriana Cogode con i vertici Telecom del Nord Ovest,
le forze dell’ordine e gli organismi del sistema di protezione Civile del Reggiano.
Inutile sottolineare come Telecom fosse scomodamente seduta sul banco degli imputati. È noto che nella serata dell’alluvione del Baganza a PArma, diversi numeri di
emergenza non rispondevamo.
Nel vertice reggiano si è rilevato che i problemi alle comunicazioni di emergenza ci sono stati ma “non gravi” , tuttavia sufficienti a imporre una soglia di attenzione alta sull’efficienza del sistema. Del resto, se si è sentito il
dovere di affrontare il tema “a bocce ferme” in un vertice in Prefettura, evidentemente quale ragione seria c’è.
Obiettivo della riunione, ha detto la dottoressa Cogode, “è individuare soluzioni che tenendo conto dell’eventulità che possano verificarsi altri eventi eccezionali, consentano di
fronteggiare ogni situazione di emergenza”.
Da qui la decisione di sottopporre a verifica il funzionamento delle apparecchiature radio delle forze dell’ordine, del Vigili del Fuoco e del volontariato che, con la collaborazione dell’Associazione Radiamatori italiana, “garantisce e assicura la coperturadi una rete suntutto il territorio provinciale attraverso la quale confluiscono le informazioni presso la
Sala operativa della Protezione civile” .
Ma nella riunione si è affrontato anche il tema degli scenari di rischio: si procederà con incontri con le compagnie telefoniche per quello che si profila come un piano di investimenti per la messa in sicurezza e la funzionalità degli impianti che devono garantire l’efficienza della rete fissa e mobile, anche alla luce dei piani di previsione del rischio idrogeologico.
Insomma, di fronte a una rete telefonica che ha dimostrato una eccezionalità fragilità, sono necessari interventi altrettanto eccezionali perchè black out come quello della settimana scorsa non abbiano più a ripetersi.
All’incontro in Prefettura hanno partecipato il vicesindaco di Reggio Matteo Sassi, il questore Isabella Fusiello, i, comandante della Polizia Municipale di Reggio Antonio Russo, il comandante della Guardia di finanza colonnello Ippazio Bleve, il capitano Alberto Ibattici del comando provinciale carabinieri, l’ingegner Salvatore Demma comandante dei Vigili del Fuoco, il commissario Giuliano Savelli della Guardia Forestale, la dottoressa Manenti reaponsabile della Protezione Civile, Mario Cocconcelli e Claudio Magnani per l’Ari, Associazione Radioamatori Italiani.
Per la Telecom sono intervenuti il responsabile Emilia Ovest Massimiliano Dotti, il responsabile Security area Nord Davide Bonora, i dirigenti Andrea Voltolina e Paolo Anelli.