1/10/2014 – Confcommercio continuerà a dialogare con tutte le parti sociali nella nostra provincia per trovare soluzioni capaci di tamponare “un disastro che non ha portato reali e proporzionati benefici”.
Lo dichiara la presidente di Confcommercio Reggio Emilia, Donatella Prampolini Manzini (che è anche consigliera comunale e promotrice della lista Magenta) a proposito dell’apertura domenicale dei negozi, prendendo posizione contro la deregulation selvaggia di questi anni “che ha peggiorato la qualità della vita dei lavoratori e creato grossi problemi agli operatori”.
“I grandi Stati europei, Francia, Germania, Regno Unito, come anche, tra gli altri, Austria, Belgio, Grecia, Norvegia, prevedono la chiusura domenicale degli esercizi commerciali – afferma in una nota la Confcommercio – Vi sono qua e là deroghe per forni, tabacchi, edicole, fioristi, distributori di benzina. Oppure per attività in luoghi particolari come aeroporti e scali marittimi. In certi casi si prevede possibilità per le sole piccole superfici di aprire la
saracinesca la domenica, a propria discrezione. Insomma, si cerca di stabilire un equilibrio tra l’impatto dirompente che la deregolamentazione sulle aperture domenicali può avere sulla vita dei lavoratori e dei negozi indipendenti, la sfida sulla concorrenza lanciata dalle grandi superfici e l’utilità per i consumatori”.
Ma dall’altra parte, aggiunge la Prampolini, “troviamo gran parte degli Stati dell’est e del sud Europa come Bulgaria, Polonia, Romania, Ungheria, Portogallo, Spagna, Turchia, un gruppetto di nordici quali Svezia, Danimarca, Finlandia, Olanda, e l’Italia, unico dei grandi. In questi casi si va dalla deregolamentazione pura e semplice del nostro Paese, insieme ad alcuni altri, a normative che comunque consentono l’apertura domenicale, a volte facendo salve alcune festività nazionali o religiose”.
“Ce n’è abbastanza per far riflettere”, dice la Prampolini. “In Italia a distanza di due anni dall’entrata in vigore della deregolamentazione, gli effetti annunciati sulla crescita non si vedono. Sono invece stati gravemente penalizzati gli esercizi commerciali di vicinato oltre alla qualità della vita dei lavoratori del commercio, siano essi autonomi o dipendenti.
Qualcuno ha tentato di far notare che in Europa si fa così. Invece non è vero: solo in Italia, tra i grandi Stati europei, sono passate le aperture festive e domenicali completamente deregolamentate. Non mancano invece, per esempio nel Regno Unito, normative che al contrario autorizzano solo la piccola distribuzione all’apertura domenicale, ma non i grandi, avendo
ben chiare le dinamiche dei flussi festivi, che inevitabilmente rischiano di impoverire il tessuto commerciale e la pluralità distributiva”.
E conclude: “Confcommercio Reggio Emilia continuerà a dialogare con tutte le parti sociali nella nostra provincia per trovare soluzioni capaci di tamponare questo disastro per i lavoratori e per il commercio tradizionale e di vicinato, disastro che non ha portato reali e proporzionati benefici ai consumatori. Non mancheremo poi di proseguire a livello nazionale la battaglia per cancellare questa folle fuga in avanti, che ha premiato soltanto chi ha tutelato il proprio interesse senza guardare al bene della collettività”.
Ennio Ruspaggiari
03/10/2014 alle 15:46
Erano anni che non sentivo una cosa
Sensata!!! Brava Donatella!!! le battaglie
Bisogna farle anche sulla pressione
Fiscale oramai insostenibile!!!! Se
Chiudono i negozi…..chiuderà anche la
Confcommercio!!!!! Le dura!!!! Un saluto
A tutti i commercianti…in questo
Momento direi grandi eroi!!!! Non mollate!!!