10/9/2014 – “Perché non riconoscere i matrimoni dei bigami? Anche loro amano sinceramente le loro mogli”. E’ la sfida, provocatoria, lanciata da Donatella Prampolini a conclusione del dibattito in Sala del Tricolore sulla trascrizione dei matrimoni gay contratti all’estero.
La mozione di Sel, presentata nell’ambito di una campagna nazionale del partito di Vendola, è stata approvata con 23 voti a favore (compresi i grillini), quattro astensioni di consiglieri cattolici, fra cui la presidente del consiglio comunale Emanuela Caselli, e sei contrari (Pagliani e Bassi di Forza Italia, Prampolini e Bellentani, Cinzia Rubertelli, Vinci della Lega Nord).
Il sindaco è apparso entusiasta, e si e impegnato a procedere con le trascrizioni, peraltro assolutamente prive di effetti concreti.
Giuseppe Pagliani ha contestato la costituzionalità della trascrizione, facendo osservare che siamo arrivati a questi punti a causa di un vuoto normativo generale in cui, di fatto, ciascuno si sente autorizzato a fare ciò che vuole.
“Nessuna pregiudiziale verso ogni genere di diversità, anzi vogliamo contrastare l’omofobia in modo fermo – ha detto il capogruppo di Forza Italia -, però non è questo il modo di procedere. La Costituzione dice cose ben precise sulla famiglia, e se si vuole affrontare il problema in modo concreto bisogna riformare la Carta, altrimenti si resta al punto di oggi, vale a dire un vuoto normativo nazionale grande come una casa, a causa del quale i pronunciamenti della magistratura vengono stiracchiati dall’uno o dall’altro in modo ideologico. Qui, ad esempio, si parla della sentenza di Grosseto che ha approvato la trascrizione – ha aggiunto – ma si tace su altre trecento contrarie. Dove si vuole arrivare? A legittimare le adozioni da parte di coppie gay? Al riconoscimento dei matrimoni bigami contratti nei paesi arabi? La realtà è che questa mozione non porta a niente, e non succederà niente. Oggi non abbiamo certo approvato i matrimoni gay”.
Donatella Prampolini, in sede di dichiarazione di voto, ha replicato in modo polemico al sindaco Vecchi che, da sostenitore del riconoscimento dei matrimoni omosessuali, aveva detto: “Anche loro sono persone che si amano, e hanno il diritto di realizzare il loro progetto di vita”.
“Sono sconcertata – ha detto la Prampolini – Perché allora non concediamo la trascrizione anche ai bigami? In fin dei conti anche loro amano profondamente le loro mogli”. E al capogruppo Pd Capelli, che aveva sostenuto la priorità del problema, ha risposto: “Lo vada a spiegare a quelli che che non hanno più un lavoro”.