5/9/2014 – Parmalat condannata dalla Corte d’Appello di Bologna a risarcire 431 milioni di dollari al gruppo bancario Citibank, che in questo modo ha ottenuto il riconoscimento in Italia della sentenza del 27 ottobre del 2008 pronunciata dalla Superior Court of New Jersey nei confronti di Collecchio: la corte Usa aveva rigettato integralmente la richiesta di risarcimento di Parmalat presentata contro Citibank – per una cifra di diversi miliardi di euro – e aveva al contrario accolto le domande riconvenzionali di Citibank contro Parmalat, svolte a titolo di truffa, false rappresentazioni fornite colposamente e distrazione.
La Corte d’Appello di Bologna ha ritenuto la sentenza statunitense riconoscibile in Italia nei confronti dell’azienda alimentare emiliana, di Parmalat Finanziaria e di altre otto società del gruppo industriale di Collecchio in amministrazione straordinaria, confermando la condanna a risarcire Citibank per 431 milioni di dollari.
Ora Citibank dovrà chiedere al tribunale fallimentare di Parma l’ammissione tribunale che “ove definitivamente ammesso con sentenza passata in giudicato – si legge nel bilancio 2013 del gruppo di Collecchio – verrebbe comunque soddisfatto con l’assegnazione di azioni Parmalat secondo le corrispondenti percentuali di recupero previste nel concordato”.
Intanto Parmalat continua nella sua strategia di espansione: ha sottoscritto con la brasiliana Brf un accordo di esclusiva per l’acquisizione, da parte del gruppo di Collecchio, della divisione ‘dairy’ Brf (latte fresco e derivati) per un corrispettivo di circa 610 milioni di euro al netto dei debiti e della cassa ‘debt and cash free’.
L’accordo, approvato dai rispettivi Cda, riguarda 11 stabilimenti presenti nel territorio brasiliano con relativi marchi e attività. Parmalat finanzierà l’operazione con mezzi propri.