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Falsi contratti telefonici. Nadia Borghi: “Così Vodafone mi ha preso in giro”

di Nadia Borghi

26/9/2014 – Siamo ad inizio maggio 2014 e mi ritrovo sul telefono un Sms di Vodafone dove vengo informata di una consegna a mio nome e tramite corriere di materiale riguardante tablet, scheda dati ed eventuale contratto presso un indirizzo di Brescello a me del tutto sconosciuto.
Telefono a Vodafone e un’operatrice sostiene di essere in possesso di telefonata registrata dove, con tanto di dati riguardanti la mia persona, viene stipulato regolare contratto con preghiera di inviare il materiale a Brescello perché è intenzione del sottoscrittore fare un regalo alla figlia (che tra l’altro io non ho).
Ci accordiamo per annullare il contratto da me e da nessun altro della mia famiglia richiesto e pare sia finita la storia; mi disturba però pensare che qualcuno abbia rubato la mia identità e allora, su consiglio della Polizia Postale che mi dice di non poter procedere se non in possesso di materiale, chiedo a Vodafone di inviarmi il file audio della registrazione del contratto, ma dopo un mese di attesa ricevo una telefonata da Vodafone dove mi viene comunicato di essere impossibilitati ad inviarmi il file essendo esso deteriorato; a nulla vale la mia insistenza nel pretenderlo e anzi mi viene recapitato un fax dove mi si informa di non avere nessuna registrazione in merito.
Dopo poco ricevo una fattura bimestrale riguardante la quota traffico e abbonamento del materiale inviato a maggio, e allora su consiglio del mio avvocato vado in Questura e denuncio il tutto anche perché la fattura è addebitata su una carta di credito di una banca di cui non mi sono mai servita.
Espongo regolare denuncia, la mando al mio avvocato che scrive a Vodafone sostenendo la mia totale irresponsabilità riguardo a suddetto contratto.
Pochi giorni fa ricevo una seconda fattura, dello stesso importo della precedente, e sempre addebitata sulla stessa carta di credito; telefono a Vodafone e mi viene chiesto di reinviare la denuncia fatta alla Questura con relativa richiesta di disconoscimento del numero di telefono presente sulla bolletta; l’operatore mi ha pure tranquillizzato rassicurandomi che le fatture (la prima e la seconda) sono state regolarmente pagate, e mi ha pure detto che in caso di accettazione di disconoscimento del numero a mio carico sarò regolarmente risarcita della cifra totale; forse siamo ancora punto e a capo perché io non so chi abbia pagato queste bollette ma la cosa che più mi preoccupa è perché non mi si vuole inviare il file della registrazione del contratto dove, e lo so di certo, quando si stipula un contratto viene richiesto anche un numero di documento personale, e allora mi domando: l’operatore che ha stipulato il contratto lo ha chiesto a chi fungeva le mie veci? Oppure ci sono modi oscuri per stipulare contratti falsi? O ancora peggio, siamo sicuri di avere a che fare con operatori onesti al momento di stipula contratti davvero richiesti? Mille sono le domande che mi sto ponendo ma sta di fatto che tutt’ora sono titolare di scheda dati non richiesta in uso a chi non so che però paga regolarmente ed in anticipo le bollette con carta di credito a me del tutto sconosciuta.
La mia esperienza con Vodafone di cui sono cliente da tanti anni è assolutamente negativa anche perché mi sto accorgendo che ho posto la mia fiducia in un operatore che sta letteralmente prendendo in giro, giocando a rimpiattino i suoi clienti che hanno sempre pagato puntualmente quanto richiesto.

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