23/9/2014 – Due liste per il Consiglio provinciale, una sola candidatura alla carica di primo presidente della ‘nuova’ Provincia di Reggio Emilia, così come è stata ridisegnata dalla Legge 56/2014.
Presentate entro le 12 di ieri mattina, nel pomeriggio sono state verificate e accettate dall’Ufficio elettorale.
Si tratta, è noto, di elezioni di secondo grado: non votano più i cittadini, per il parlamentino di palazzo Allende, ma gli eletti nei consigli comunali e con meccanismo palesemente anti democratico che assegna un peso diverso ai comuni, a seconda degli abitanti.
Il risultato, in provincia di Reggio, è che il Pd col 44-45% dei voti prenderà più del 90% delle seggiole. Neanche la legge Acerbo, quella che consegnò l’Italia a Mussolini, attribuendo
al vincente l’80% dei seggi, era arrivata a tanto.
Alle opposizioni se va bene spetteranno due seggi, col rischio di una ulteriore penalizzazione da parte di consiglieri grillini e Sel, che hanno deciso di disertare il seggio per protesta.
I CANDIDATI
L’unico candidato alla carica di primo presidente della ‘nuova’ Provincia di Reggio Emilia è Giammaria Manghi (Pd), sindaco di Poviglio.
Queste invece le due liste
Pd: Claudia Dana Aguzzoli, Chiara Albanese, Enrico Bini, Elena
Carletti, Paola Casali, Angelo Cigarini, Ilenia Malavasi, Alessio Mammi, Mariachiara Morelli, Marcello Moretti, Pierluigi Saccardi e Andrea Tagliavini.
Terre Reggiane (centrodestra e altri): Alessandro Bussetti, Paolo Delsante, Sara Devincenzi, Daniele Erbanni, Enrico Ferrari, Daniele Galli, Vincenzo Iafrate, Marcella Menozzi, Giuseppe Pagliani, Giovanni Salvarani,
Manuela Venturi e Gianluca Vinci.
In lista, come si vede, anche il capogruppo di Forza Italia Giuseppe Pagliani e il consigliere della Lega Nord Gianluca Vinci.
I consiglieri da eleggere sono 12.
Le votazioni si svolgeranno domenica 12 ottobre dalle 8 alle 20 presso l’unico seggio allestito a Palazzo Allende, sede centrale della Provincia di Reggio Emilia. Per la prima volta, voteranno complessivamente 640 amministratori pubblici.
Come accennato, le elezioni del nuovo Consiglio provinciale avverranno attraverso un complesso meccanismo di voto ponderato: l’elettore (sindaco o consigliere comunale) che appartiene ad un Comune con un minor numero di abitanti esprimerà un voto con un valore inferiore rispetto all’elettore (sindaco o consigliere comunale) di un Comune con un numero maggiore di abitanti.
Ad esempio, la preferenza ‘varrà’ 22,778 voti ponderati se espressa da un consigliere o sindaco di Busana o Vetto, 57,332 se di Rolo o Casina,
111,672 se di Cavriago o Gualtieri, 171,218 se di Scandiano o Correggio, addirittura 949,434 per i 33 elettori (il sindaco e 32 consiglieri comunali) di Reggio Emilia.
Le ‘nuove’ Province, avranno gli stessi confini e la stessa denominazione delle Province attuali e saranno amministrate da tre organi: il Presidente e il Consiglio provinciale, nonché l’Assemblea dei sindaci.
Il Presidente, avrà la rappresentanza legale dell’ente; convocherà e presiederà il Consiglio provinciale e l’Assemblea dei sindaci; sovrintenderà al funzionamento dei servizi provinciali e svolgerà tutte le funzioni attribuite dal nuovo Statuto.
Il Consiglio provinciale, composto da 12 amministratori eletti tra sindaci e consiglieri comunali in carica, si occuperà di proporre il nuovo Statuto all’Assemblea dei sindaci; approvare regolamenti, piani e programmi; proporre all’Assemblea ed approvare, in via definitiva e previo parere favorevole, il bilancio dell’ente; esercitare le funzioni attribuite dal nuovo Statuto.
L’Assemblea dei Sindaci, composta da tutti gli attuali 45 sindaci reggiani, approverà il nuovo Statuto ed eserciterà compiti propositivi, consultivi e di controllo.
Presidente, consiglieri provinciali e sindaci che comporranno l’Assemblea, non percepiranno alcun compenso (gettone di presenza o indennità) per l’attività svolta.