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Come impedire i brogli ai seggi: il Pd dice no al sorteggio degli scrutatori

30/9/2014 – Il giallo politico dei brogli al seggio 7 di Reggio Emilia, con le preferenze per i consiglieri del Pd Scarpino e Teresa Rivetti aggiunte dalla stessa mano su schede già votate (la Procura ha indagato il presidente del seggio Pietro Drammis, che avrebbe fatto tutto da solo), continua ad agitare il Pd, in imbarazzo di fronte agli attacchi dei grillini.

Così ieri in Consiglio comunale il gruppo di maggioranza ha bocciato due ordini del giorno di Ivan Cantamessi del Movimento 5 Stelle sulle regole per la scelta degli scrutatori: uno proponeva l’estrazione a sorte, l’altro la riserva di una quota di posti per le persone in condizioni di disagio economico.

Il Pd ha respinto entrambi i documenti, negando che vi sia l’urgenza di deliberare e ritenendo comunque che il criterio del sorteggio non sia quello giusto. In una dichiarazione il capogruppo Pd Andrea Capelli ha accusato i Cinquestelle di “facile populismo”.

Insomma, il Pd continua ad affrontare implicazioni politiche della vicenda dei brogli, su cui peraltro le indagini non sono concluse, e del controllo politico sulle nomine di presidenti e scrutatori.

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M5S: METTERE FINE A BROGLI E NEPOTISMO

“Come preannunciato, come MoVimento 5 Stelle abbiamo presentato in consiglio comunale la proposta di sorteggiare i futuri scrutatori ai seggi elettorali,  questo per cercare di ridurre il più possibile il rischio di brogli, interrompere i rapporti familiari e di nepotismo ai seggi (non sono rari i casi di genitori e figli o coniugi scrutatori allo stesso seggio elettorale).

Oltre a questi proposta abbiamo chiesto l’introduzione di una selezione degli scrutatori prioritariamente rivolta a disoccupati con famiglie numerose, venendo quindi incontro a quelle famiglie con problemi economici.

Purtroppo il Partito Democratico ha deciso di bocciare entrambe le proposte adducendo come motivazione che il sorteggio degli scrutatori non garantisce una qualità dei soggetti selezionati.

Questo nonostante i recenti brogli al seggio n. 7, in cui nessuno scrutatore si è minimamente accorto della manomissione di 31 schede”.

(dichiarazione del gruppo consiliare Movimento 5 Stelle Reggio Emilia)

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CAPELLI: NO A BOUTADE POPULISTE, CI PENSERÀ LA COMMISSIONE ELETTORALE

“Il gruppo Partito Democratico ha respinto due ordini del giorno del Movimento 5 stelle non ravvisando le motivazioni d’urgenza: il gruppo grillino proponeva infatti due diversi metodi non coerenti tra di loro per la nomina degli scrutatori alle prossime elezioni regionali del 23 novembre.

In uno dei due documenti infatti veniva proposto il metodo del sorteggio tra gli iscritti all’albo degli scrutatori, nel secondo documento invece si proponeva di chiedere agli iscritti chi fosse disoccupato, privilegiandone la nomina.

Crediamo che i gravi fatti accaduti nel seggio n.7 alle ultime amministrative, che hanno leso non solo l’immagine e l’onorabilità dei consiglieri Scarpino e Rivetti, cui va tutta la nostra solidarietà e che sono risultati estranei alle
indagini finora condotte, ma ha anche danneggiato e impedito la libera espressione di voto di 31 cittadini reggiani che non hanno visto riconosciuto e conteggiato il proprio voto.

La commissione elettorale dovrà riunirsi, nel rispetto della legge, entro 30 giorni prima delle elezioni (23 ottobre). Per questo motivo abbiamo respinto le motivazioni d’urgenza della discussione oggi in consiglio comunale di queste proposte: riteniamo che la commissione elettorale debba darsi il giusto tempo per un buon lavoro di approfondimento dei termini di
legge entro cui proporre nuovi criteri di nomina degli scrutatori affinchè questi gravi episodi non si verifichino più.

I consiglieri membri della commissione elettorale del PD Lanfranco De Franco ed Emilia Davoli hanno infatti oggi chiesto la convocazione della commissione elettorale per discutere dei criteri di nomina e approfondire insieme ai dirigenti dell’ufficio elettorali le modalità adottabili, prima di procedere alla nomina effettiva degli scrutatori.

Riteniamo comunque che il criterio indiscriminato del sorteggio non sia garanzia sufficiente per il risultato finale del corretto svolgimento delle operazioni di voto. I membri della commissione elettorale, tra cui Ivan Cantamessi del M5S che oggi ha presentato gli ordini del giorno che abbiamo respinti, si prendano la responsabilità del ruolo che gli è stato affidato dal consiglio comunale, senza boutade populiste e di facile annuncio.

Il PD è pronto ad affrontare il lavoro in commissione elettorale con serietà, trasparenza e responsabilità. Ci aspettiamo lo stesso atteggiamento dalle minoranze e quindi anche dal Movimento 5 Stelle”.

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