9/9/2014 – In clima di commozione indicibile ieri pomeriggio i reggiani hanno salutato pittore Angelo Davoli, stroncato a 54 anni da una malattia contro cui aveva lottato con coraggio per sedici mesi.
La cerimonia, semplice e toccante, ha avuto luogo nello spazio centrale della sede di Aterballetto, allestito come camera ardente dove sin dal mattino la salma aveva ricevuto l’omaggio di tantissime persone.
Un grande ritratto dell’artista sopra il feretro, i monitor che rimandavano di continuo i suoi cieli limpidi, le immagini delle sue opere indimenticabili, delle mostre, di lui al lavoro come nei momenti felici insieme alla moglie Cristina Bolognesi, un grande libro di condoglianze.
In questo ambiente essenziale, gli amici, gli estimatori, i tanti che hanno condiviso con lui un cammino culturale e a favore degli altri, tanti esponenti della politica e delle amministrazioni hanno partecipato al commiato da un grande artista che era anche una persona dolce e un grande uomo. C’erano centinaia di persone, ma certamente nell’arco della giornata in più di
mille gli hanno reso l’ultima visita.
Al microfono non ha trattenuto le lacrime la presidente della Provincia Sonia Masini, mentre il sindaco Luca Vecchi – raccogliendo le intenzioni di molti – ha lanciato l’idea (o meglio, una promessa) di un evento solenne per ricordare Davoli.
L’avvocato Del Sante ne ha sottolineato la profondità del messaggio artistico e il senso di umanità, che spiega anche il contributo dato dallo scomparso al Rotary, mentre Massimo Mussini ne ha tracciato il ritratto artistico, con la convinzione che, se è morto l’uomo, l’artista non muore.
I presenti si sono infine stretti in un abbraccio a Cristina Bolognesi – moglie, amica e principale collaboratrice di Angelo – che, pur affranta, ha voluto ringraziare tutti e salutare quel suo marito, marito per sempre, che ha lasciato un segno indelebile a Reggio e nell’arte italiana.