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Messa in Cattedrale, presieduta dal vescovo Camisasca, e Processione Scalza per i cristiani perseguitati

14/8/2014 – Domani, giorno di Ferragosto e solennità dell’Assunta, si prega in tutte le chiese per i cristiani perseguitati in Iraq, in fuga dai terroristi islamici dell’Isis.

Il vescovo di Reggio Massimo Camisasca ha lanciato un forte appello ai cattolici e a “tutte le comunità” perché aderiscano alla giornata di preghiera.

L’appuntamento è in Cattedrale a Reggio, alla Messa solenne delle 11.

Quest’anno è dedicata ai cristiani perseguitati anche la 159ma Processione Scalza del 15 agosto di San Michele de’ Mucchietti. Per chi vuole partecipare a questa tradizione della devozione popolare, che si perpetua dall’epidemia di colera del 1855, l’appuntamento è alle 6 di domani mattina, Ferragosto, a San Michele de’ Mucchietti.

Ecco la rievocazione del parroco, don Ermes

“Ogni 15 di Agosto, riviviamo un evento di risurrezione accaduto nel lontano 1855, attualizzato da allora ogni anno senza interruzione; e che continua a rivelarsi, per noi uomini e donne del Terzo Millennio, di sorprendente attualità. Una feroce epidemia di colera raggiunse il paese di San Michele ai primi di Agosto 1855; in un mese si portò via 32 persone e rinchiuse la piccola frazione in una morsa senza scampo.  Lasciamo parlare gli scritti di don Antonio Pensieri, parroco del tempo, eletto dal Podestà di Sassuolo a membro dell’Ufficio di Soccorso.

«Io mi portavo dagli ammalati con qualche riguardo, li confessavo, li preparavo a ricevere l’Olio Santo, l’assoluzione in Articulo Mortis. Otto, dieci, dodici, quindici ore dopo la morte venivano trasportati al Cimitero per la strada più corta, portati dentro un carro coperto, avvolti entro un lenzuolo bagnato nel cloruro di calce, accompagnati da quattro soldati. Questo avveniva di notte, senza suono di campane, senza lumi di candele, di nascosto… per non generare sgomento nella popolazione. Erano state interrotte le comunicazioni, i forestieri non passavano più per San Michele, ma bensì dietro l’acqua di Secchia. Un timore spaventoso era entrato in tutti, una parte della Campagna non veniva più a Messa né a Vespro. San Michele era un deserto. Che orrore in quei tempi!».

Su richiesta esplicita di diversi parrocchiani si giunse ad una riposta di fede, espressa concretamente nel desiderio di fare una Processione di Penitenza, cioè a piedi scalzi e con una candela accesa tra le mani. La Processione fu fatta la prima volta il 15 di Agosto 1855 e una seconda volta il 5 di Settembre dello stesso anno. Racconta don Pensieri: «Dopo la Processione del giorno 5, entro il paese di San Michele, NON PIU’ COLERA. SIA RINGRAZIATO IDDIO E MARIA. SIAMO SALVI!».

«Siamo salvi!». E’ il grido dei credenti in Dio che serpeggia per tutta la Bibbia, dalla Genesi all’Apocalisse; e nella storia di ogni epoca ogni volta che si mette in campo la fede. «Siamo salvi», è un grido di salvezza che s’innalza quando la storia umana ha smesso di essere un sepolcro chiuso; e dopo aver posto ogni fiducia nella Misericordia di Dio, contro ogni umana possibilità.

Un grido ancora attuale, che innalzeremo anche questo 15 di Agosto, facendo eco ai nostri Padri; e iniettando così il vaccino della fiducia in Dio nei virus mortali del tempo presente. Chi può venga a questo evento di Risurrezione, ogni anno il 15 Agosto alle ore 6 del mattino. Senza porsi troppi problemi. Don Pensieri ha lasciato scritto: «N.B. Questa Processione non è per voto ma per devozione e perciò si può fare e non si può fare; altrettanto si può andare a piedi scalzi o con le scarpe, con la candela o senza».

Dunque, è alla decisione e quindi alla portata di tutti! Ti aspettiamo.
don Ermes“.

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