6/8/2014 – Continuano ad affluire anche a Reggio Emilia i migranti che arrivano a ondate incessanti sulle coste siciliane. Lunedì una sessantina sono stati smistati “dopo un accurato screening sanitario” tra Ferrara, Parma e Reggio Emilia, e altri 60 hanno trovato accoglienza nell’ex-Cie di via Mattei a Bologna, che così ha cominciato a funzionare in modo sperimentale come “hub” dell’Emilia-Romagna per dare subito una sistemazione ai profughi, in attesa di essere distribuiti sul territorio.
Lo si è appreso a conclusione della riunione in via Aldo Moro a Bologna del tavolo di coordinamento tra Regione ed Enti locali, presente anche la Prefettura di Bologna, a cui compete istituzionalmente il coordinamento dell’accoglienza nell’ambito dell’operazione Mare Nostrum.
Per quanto riguarda la creazione di “hub” (tecnicamente, “nodi di smistamento”) regionali e interregionali, è prevista dal Piano nazionale per fronteggiare il flusso straordinario di cittadini extracomunitari, approvato il 10 luglio scorso dalla Conferenza unificata Stato-Regioni ed enti locali.
“In Emilia-Romagna, prima regione in Italia, si sta gestendo la sperimentazione di un hub”, ha sottolineato l’assessore regionale alle Politiche sociali Teresa Marzocchi.
“La proposta di riaprire – grazie alla disponibilità del territorio, in particolare del Comune – l’ex Cie di Bologna (naturalmente non con funzioni di Cie) è stata accolta dal Ministero dell’interno, che ha autorizzato provvisoriamente il riutilizzo della struttura per farne un centro di primissima accoglienza. Si tratta di un passo molto importante, di un
segnale significativo del nostro modo di affrontare questo genere di situazioni, complesse e difficili”.
La struttura ha attualmente una disponibilità di circa 200 posti; “pochi – prosegue l’assessore – rispetto alla necessità, ma siamo partiti ugualmente: attraverso il filtro dell’hub, si vuole facilitare la fase di arrivo nei territori dei migranti, evitando invii ‘improvvisi” e non programmati’”.
Ma non sono mancate preoccupazioni per la quantità di migranti in arrivo, di cui si è fatta portavoce l’assessore Marzocchi: “L’Emilia Romagna è sopra la media nazionale di accoglienza, abbiamo bisogno di tempo per organizzarci”.
Durate il tavolo si è fatto il punto sulla parte sanitaria – che suscita non poche preoccupazioni anche per l’esplosione in alcuni Paesi africani dell’epidemia di Ebola. Il protocollo prevede una prima visita di screening dei profughi e successiva profilassi vaccinale, con la prossima attivazione di una scheda informatizzata.
Il tavolo ha approvato inoltre uno schema operativo di accoglienza articolato in tre fasi: primo intervento in emergenza (nell’hub), seconda accoglienza (in strutture collocate sul territorio regionale), uscita dall’accoglienza (sul territorio locale, nazionale, internazionale).
Al 30 luglio 2014, erano 1533 i migranti presenti nei centri temporanei di assistenza attivati dalle prefetture dell’Emilia-Romagna. “Questa Regione sta facendo la sua parte, anzi, oggi è al di sopra della percentuale di assegnazione di nuovi arrivi, rispetto ad altre Regioni” ha concluso l’assessore.
“Anche per poter far entrare a pieno regime l’hub, abbiamo bisogno che ci venga dato il tempo necessario prima di accogliere nuove persone. La situazione è sotto controllo; sappiamo che solo lavorando insieme – e qui, in Emilia-Romagna, riusciamo a farlo, operando in stretto raccordo con Anci ed enti locali – possiamo garantire risposte adeguate e decorose, all’altezza di un Paese civile”.
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SANITÀ, RISCHIO EBOLA. CONSIGLIERI FORZA ITALIA: “BASTA BUONISMO SCONSIDERATO”
I rischi sanitari connessi all’operazione Mare Nostrum, soprattutto a seguito dell’epidemia di ebola in Africa, suscitano l’allarme di quattro consiglieri regionali di Forza Italia: Gianguido Bazzoni, Andrea Pollastri, Andrea Leoni e Luigi Giuseppe Villani. I consiglieri chiedono misure concrete per proteggere la popolazione.
“Di fronte al virus Ebola non può continuare questo buonismo sconsiderato. Se il morbo dovesse propagarsi verso il Nordafrica, anche l’Italia sarà fortemente a rischio – affermano – ‘Grazie’ all’operazione ‘Mare Nostrum’ voluta dal Governo Letta e continuata da Renzi, sulle nostre coste
continuano ad arrivare senza sosta barconi di carichi d’immigrati che vengono poi accolti nelle varie province dell’Emilia Romagna. Sarà bene che si sappia chi ci mettiamo in casa.
Oltre agli immigrati sarò l’ora che le nostre istituzioni inizino a pensare anche agli italiani, evitando di esporli ad eventuali rischi. In tanti Paesi europei si corre ai ripari aumentando controlli e misure di prevenzione. In Emilia Romagna cosa si sta facendo di fronte ad un virus così mortale? Fare finta di nulla sperando che non succeda niente sarebbe gravissimo. Ci aspettiamo di sapere subito quali misure concrete saranno adottate”.
Fausto Poli
06/08/2014 alle 08:26
Renzi, invece di farsi bello in TV, e’ meglio che vada a parlare con gli altri Paesi Europei per distribuire gli immigrati.