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L’assassinio di Andrea Germini: il marocchino
tormentava di sms la moglie della vittima

20/8/2014 – L’assassino era pazzo di gelosia e covava un rancore sordo nei confronti della sua vittima. Era innamorato della moglie di lui, nonostante a sua volta si fosse sposato in Marocco, al punto da continuare a perseguitarla con gli sms.

È questo il quadro emerso dalla ricostruzione compiuta dai Carabinieri di Castelnovo Monti e di Reggio Emilia dell’efferato delitto avvenuto lunedì mattina alle 9 nelle campagne di Molino Baroni di Castelnovo Monti, dove il marocchino Abdelkebir Fettah, 28 anni, ha ammazzato Andrea Germini, 32 anni, al culmine di un litigio. L’artigiano di Felina lascia la moglie Gabriella Campani, incinta al quarto mese, e la figlioletta di sei anni.

Il 32enne Andrea Germini, la vittima

Il 32enne Andrea Germini, la vittima

I due erano andati con la Ford Fiesta della vittima nel bosco vicino al fiume Secchia, evidentemente per un chiarimento proprio sugli sms mandati alla moglie di Germini. Il marocchino lavorava da cinque anni nell’azienda agricola dei suoceri di Germini, prima ancora che vi arrivasse il genero.

Aveva il permesso di soggiorno in corso di rinnovo, all’inizio dell’anno si era sposato in Marocco. Tuttavia continuava, incurante di tutto, a mandare messaggi alla moglie di Germini, figlia dei suoi datori di lavoro.

L'omicida reo confesso (foto: gazzettadireggio.it)

Dall’interrogatorio e dalla confessione resa ai Carabinieri si è capito che Fettah covava un rancore cresciuto a dismisura nei confronti di Germini (anche, sembra, per disparità di trattamento economico), esploso lunedì mattina col delitto. In quel terreno a boscaglia il marocchino ha ammazzato Germini colpendolo alla testa, sembra con una pietra, poi ha cercato di bruciare il cadavere per renderlo irriconoscibile.

Sul corpo della vittima anche i segni di uno strangolamento. Probabilmente c’è stato un inseguimento, perché il corpo della vittima è stato trovato nel bosco.

L’assassino, che è crollato la notte scorsa nel corso dell’interrogatorio condotto in caserma a Castelnovo Monti, confessando il crimine, ha sostenuto di aver reagito a una presunta reazione della sua vittima, che sarebbe corsa nel bosco alla ricerca di qualcosa con cui aggredirlo. Ma è più plausibile che Germini cercasse di sfuggire alla furia del suo assassino.

L’allarme dato tempestivamente da una persona che aveva sentito delle urla, ha permesso a una pattuglia di Carabinieri di salvare il cadavere dalle fiamme e di catturare l’assassino, mentre fuggiva scalzo (per camminare più spedito) dal luogo della tragedia. Abdelkebir Fettah ora è in carcere, accusato di omicidio volontario e tentata soppressione di cadavere.

I Carabinieri, che hanno risolto il caso in poche ore, hanno ricostruito la vicenda nel corso di una conferenza stampa nella sede del comando provinciale Carabinieri di Reggio Emilia, presenti il capitano Dario Campanella della compagnia di Castelnovo Monti, il tenente colonnello Alessandro Dimichino, comandante del reparto operativo del comando
provinciale e il maresciallo Daniele Domenichelli della stazione di Castelnovo Monti.

I militari hanno ringraziato l’uomo che faceva jogging che, con la chiamata al 112, ha permesso la cattura dell’omicida avvenuta nei pressi delle case di Cornola. Restano da chiarire diversi aspetti della vicenda: ad esempio perché vittima e assassino fossero andati a discutere in un posto così isolato, distante dal loro luogo di lavoro.

(p.l.g.)

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10 risposte a L’assassinio di Andrea Germini: il marocchino
tormentava di sms la moglie della vittima

  1. Suvvia Ghiggio.. Rispondi

    21/08/2014 alle 11:12

    ‘Innamorato’ è una parola importante. Povera di significato fondamentale in realtà.
    Quando si ama non si possiede mai.
    Quando si è ‘innamorati’ ovvero come si dice altrove ‘falling in love’ si è dipendenti, coglioni, traviati dal nulla. Caduti appunto.
    Senza alcuna possibilità di rialzarsi.

    Preferisco amare ..ridere.. vivere.

    bacio

  2. Giorgio Cassinadri Rispondi

    22/08/2014 alle 16:50

    Ma dove le hai trovate ‘ste baggianate -Suvvia-, manuale delle giovani marmotte innamorate? Prima dici che innamorato è una parola importante subito dopo dici che si è coglioni ad esserlo, ma pensi prima di scrivere e ti piace il solletico dei tasti sotto i polpastrelli?

  3. sempre per Pigi... Rispondi

    23/08/2014 alle 08:33

    …interferenze…in tutt’altre frequenze…
    amiamo ridiamo e viviamo e lasciamo cadere nel delirio e nella dimenticanza chi non ama il silenzio la solitudine il mare
    e la sconfinata libertà…

    salutami il mare ligure (anch’esso bistrattato ma essenziale…)

    bacio

  4. Roberto Rispondi

    23/08/2014 alle 08:41

    Pare evidente che il discorso del post 1 verte su una intuizione essenziale e utile per i nostri tempi.
    L’aggressività e la violenza in amore (quello autentico) non esistono affatto, ma si sviluppano in un ambito ‘culturale’ completamente errato (diffuso in molte etnie a vari livelli) che fa coincidere innamoramento a possesso esclusivo dell’altro (in quanto qualcun altro da sé).

    Chi vuol intendere AMI.
    Gli altri eventualmente si fottano.

  5. Giorgio Cassinadri Rispondi

    26/08/2014 alle 11:48

    Quale sarebbe l’intuizione essenziale e utile per i nostri tempi Roberto e che c’entra la violenza e l’aggressività, che in questo caso è mera tautologia?
    Uno che non sa distinguere il significato dal significante dovrebbe almeno chiedersi se ha strumenti per scrivere su temi così profondi e di natura tutt’altro che accertata, la rete è infestata di frasi fatte da copia incollare come quelle del post 1, che ripeto è privo di senso, e la risposta che ne è seguita non è da meno in quanto ad insulsaggine.
    Cosa certa è invece che quando si ama si possiede, si possiede il più bel dono che ci è concesso da madre natura.
    Che dire di “amare, ridere, vivere,” la scoperta dell’acqua tiepida in salsa edonistica?
    Ma per favore.

  6. Roberto Rispondi

    28/08/2014 alle 01:10

    Ma per favore a lei…se la canti e se la suoni.

  7. il trionfo del tronfio Rispondi

    28/08/2014 alle 12:09

    ‘Quando si ama si possiede’.
    Allucinante…

  8. Giorgio Cassinadri Rispondi

    07/09/2014 alle 07:01

    Soliti anonimi senza palle, per non dire del cervello.

  9. parli per lei Rispondi

    07/09/2014 alle 13:37

    parli e scriva per lei

  10. Giorgio Cassinadri Rispondi

    08/09/2014 alle 01:42

    Si diceva, anonimi senza palle, nascosti come bisce, incapaci di dare una firma alle loro melensaggini. Puerili, non meno che cagasotto.

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