16/8/2014 – Smartphone e Rete cambiano la vita di tutti. E cambiano anche lo spaccio di droga.
Un attività di spaccio multimediale di marijuana da parte di pusher che potremmo definire “tecnologici” (nel senso della tecnologia alla portata di qualunque ragazzo) è venuta alla luce nel comprensorio ceramico reggiano con le indagini dei Carabinieri di Rubiera, che hanno denunciato alla Procura di Reggio Emilia e a quella dei minori di Bologna due reggiani di 17 e 30 anni, chiamati a rispondere del reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.
Gli elementi acquisiti dai Carabinieri di Rubiera nell’app di messaggistica mobile multi-piattaforma (WhatsApp) installata negli smartphone dei due giovani, hanno trovato riscontro nelle perquisizioni domiciliari eseguite nelle abitazioni dei due. I militari hanno trovato una quindicina di grammi di marijuana (6 grammi al 17enne e una decina al maggiorenne) oltre ai bilancini di precisione che hanno fatto ipotizzare (unitamente ai contenuti dei messaggi) la detenzione dello stupefacente ai fini di spaccio.
Per quanto sicure in quanto non intercettabili, nelle trattative effettuate con i messaggi, la marijuana era indicata come birra ma l’espediente non è bastato ad assicurare ai due l’impunità.
L’illecito business è stato portato alla luce dai Carabinieri di Rubiera grazie all’attività di controllo del territorio che ha portato a controllare il minorenne in un parco del paese. L’agitazione trapelata durante i controlli, insieme ai continui messaggi e alle telefonate che giungevano sullo smartphone del ragazzo, ha insospettito i Carabinieri che quindi hanno condotto il giovane in caserma, dove hanno verificato la presenza nella chat di WhatsApp, di messaggi che rimandavano alla compravendita di stupefacenti.
Nell’abitazione, poi, gli ulteriori riscontri: alcuni grammi di droga e il bilancino. Nei guai è finito anche il 30enne di Scandiano risultato, dal contenuto dei messaggi, il fornitore del minore.
Lo stesso, “visitato” dai Carabinieri di Rubiera, veniva trovato in possesso di oltre 10 grammi di marijuana e pure lui di un bilancino di precisione. In entrambi i casi trattandosi di detenzione ricondotta ai fini di spaccio i due “pusher multimediali” venivano denunciati.
Gli smartphone sono stati sequestrati. Le indagini continuano per ricostruire l’intera filiera dello spaccio.