8/8/2014 – I Carabinieri hanno lanciato una campagna in piena regola contro la prostituzione che imperversa a Reggio, lungo la via Emilia e in decine e decine di bordelli e minibordelli, dai centri massaggi hard agli appartamenti autogestiti. Inoltre lanciano un appello ai cittadini: “Informateci sugli appartamenti a luci rosse, proteggeremo la vostra privacy”.
In un blitz ordinato dal comando provinciale di Reggio Emilia questa notte, da Cella a Pieve Modolena, i Carabinieri hanno controllato una trentina di prostitute e numerosi clienti, soprattutto uomini sposati che, diventati di tutti i colori, hanno persino burocraticamente invocato le norme sulla privacy nel timore che le loro prodezze da marciapiede finiscano in pasto alle rispettive famiglie.
Tre prostitute sono state sanzionate ai sensi dell’art 5 della legge Merlin, che prevede multe da 16 a 93 euro per chi in luogo pubblico invita al libertinaggio in modo scandaloso e molesto. Ma è rimarchevole soprattutto il sistema escogitato dai militari per “ripulire” le strade senza colpo ferire.
Il gran viavai di uomini al puttaneggio, tipico delle notti di mezza estate quando le mogli sono in vacanza (niente di nuovo sotto la luna: “Agosto moglie mia non ti conosco”), ha indotto i Carabinieri a rovinare la festa e il business a trans e corpivendole tradizionali: si sono piazzati con le auto di servizio nel mezzo dei luoghi del battonaggio, a lampeggianti innestati. Ovvio che i clienti hanno girato alla larga, e gli incassi sono stati parecchio magri.
La calda notte è servita ai militare anche per ricostruire le aree di spartizione per sesso e nazionalità. E’ emerso che i trans prevalentemente peruviani e brasiliani si prostituiscono lungo Via Gianbattista Vico nel tratto prossimo a Via Newton e in quest’ultima strada, mentre in Via Fratelli Cervi esercitano le rumene, e lungo Via Vico, verso la zona industriale di Corte Tegge, ci sono le albanesi.
Ma le ragazze del Paese delle aquile sono state trovate anche a Calerno (queste ultime sono risultate risiedere a Parma). In Piazza Martiri di Tienanmen si prostituiscono le rumene.
Prostituzione diurna cinese
L’attività investigativa ha consentito di accertare, cosa non frequente sul territorio nazionale, che nell’area più prossima al centro storico di Reggo Emilia (Via Sani e parte della Via Emilia Ospizio) la prostituzione avviene in strada da parte di cittadine cinesi che poi “spariscono” all’imbrunire.
Mappa della prostituzione in casa
I Carabinieri di Reggio hanno anche tracciato la mappa della prostituzione nelle abitazioni private, fenomeno estesissimo e più variegato di quanto non appaia (comunque sono eloquenti le pagine e pagine di pubblicità sui giornali di annunci).
Qui si trovano anche cittadine polacche, ucraine, russe, argentine e italiane che accettano gi incontri solo attraverso linguaggi convenzionali quando hanno il primo contatto telefonico col cliente.
I minibordelli pullulano in centro storico e Viale Montegrappa, nella zona dello Stadio Mirabello, in Via Veneri, in Via Emilia Ospizio, nel quartiere della Papagnocca, in zona Baragalla, Via che Guevara, a San Maurizio e anche nei pressi del Centro Commerciale Meridiana.
Ora i Carabinieri procederanno alla mappatura degli immobili per verificare se dietro vi sia la compiacenza dei proprietari che con la loro condotta agevolano lo sfruttamento della prostituzione. A questo proposito l’Arma invita la popolazione a segnalare movimenti indicativi del fenomeno, e assicura che “le indicazioni verranno trattate con il massimo rispetto della privacy”.
(p.l.g.)