4/7/2014 – Le tre Direzioni provinciali di Legacoop Reggio Emilia, Parma e Piacenza hanno ratificato il progetto di unificazione delle tre organizzazioni. Nascerà così in autunno, in concomitanza con il Congresso nazionale di Legacoop, una nuova struttura associativa: Legacoop Emilia Ovest. Questo percorso rientra nel progetto più ampio già avviato a livello di Legacoop Emilia-Romagna, che ha già visto nascere nei mesi scorsi la nuova struttura organizzativa nelle province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini: Legacoop Romagna.
Legacoop Emilia Ovest si è presentata con tre conferenze stampa che si sono svolte nelle sedi di Legacoop a Piacenza, Parma e Reggio Emilia con la partecipazione dei tre presidenti: Simona Caselli (Reggio Emilia), Andrea Volta (Parma), Maurizio Molinelli (Piacenza).
«Il percorso di unificazione, che si è sviluppato a partire dal 2013, nasce da diverse motivazioni – sottolinea una nota di Legacoop – Innanzitutto quello rendere più forte, più utile e funzionale la struttura associativa e la propria rete di servizi in relazione ai nuovi bisogni ed alle mutate esigenze di tutela e rappresentanza delle cooperative associate e delle diversità esistenti al loro interno.
C’è l’esigenza – hanno spiegato Caselli, Volta e Molinelli – di conseguire un più elevato livello di efficacia ed efficienza delle strutture associative, adottando schemi organizzativi che superino le sovrapposizioni seriali su base provinciale e adottino invece uno schema di relazione a rete, soprattutto per quel che riguarda l’erogazione di servizi, la promozione dell’impresa e della cultura cooperative e altre forme di assistenza. Vogliamo – hanno aggiunto – una nuova struttura che punti a rafforzare e mettere in comune i nostri punti di eccellenza, aumentando così la qualità della rappresentanza territoriale, e che superi confini territoriali che ormai in molte cooperative di Legacoop non hanno più senso.
Si pensi a cooperative come Coop Consumatori Nordest, Conad, o altre che operano nel settore delle costruzioni, dei servizi, del sociale, dell’agroalimentare che hanno da tempo dimensione interprovinciale».
Legacoop Emilia Ovest rappresenterà 389 cooperative, diverse delle quali leader nei rispettivi settori a livello nazionale, cooperative che associano oltre 745.000 soci, che esprimono complessivamente un valore della produzione di 7.794.789.232 euro, con 57.000 addetti. La sede legale sarà a Reggio Emilia, ma verranno mantenute le sedi operative di Parma e Piacenza.
“Vale per Legacoop – concludono Caselli, Volta e Molinelli – quello che vale per le cooperative: dobbiamo introdurre con più forza la politica del fare delle cose assieme perché solo così possiamo rispondere meglio alle esigenze sempre più complesse ed articolate delle nostre imprese e contribuire ad elaborare strategie di innovazione economica e sociale per le nostre comunità. Ecco perché con la nuova Legacoop Emilia Ovest vogliamo superare confini nei fatti non più esistenti e rafforzare il ruolo della cooperazione”.
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A margine della conferenza stampa, Simona Caselli ha replicato alla dura posizione espressa da Ivan Soncini contro la nuova dirigenza del Ccpl e il bilancio-verità col quale sono venute a galla perdite per 101 milioni.
Legacoop ha già preso ufficialmente posizione, schierandosi a fianco del nuovo a.d. Lino Versace e della sua opera di risanamento. La Caselli ha rincarto la dose: «Il bilancio lo ha fatto il consiglio di amministrazione, dove Soncini non siede più. Le opinioni vanno rispettate, ma ciò che conta sono le imprese, le persone che ci lavorano e il loro futuro. Ma i numeri sono numeri, e far finta di non vederli sarebbe un errore capitale. Abbiamo un piano, portato avanti con determinazione da Versace, che permetterà al Ccpl di avere un buon futuro».
carlo
08/07/2014 alle 14:46
Chi rappresentano gli attuali dirigenti coop.vi? Se stessi od i cooperatori; oppure è una lobby dirigenti che si scambia potere?
Non mi si dirà che sono le c.d migliaia di soci che decidono! Più che “scuola pratica , come dicevano Prampolini e Vergnanini,per insegnare ad autogovernarsi” non è diventata invece una scuola di potere esercitato da una lobby di dirigenti più o meno qualificati, più o meno ambiziosi e molto sensibili alla politica, che a volte usano la struttura cooperativa per fini personali, che , anzichè lottare per ridurre i prezzi( v. I probi Pionieri di Rochdale) si adoprano per organizzare cartelli per tenere alti i prezzi stessi?