31/7/2014 – Uno scenario apocalittico, ma che non avrebbe impedito lo sviluppo di forme di vita in condizioni estreme, oggi inimmaginabili.
Distese d’acqua in ebollizione e roccia fusa sotto il continuo bombardamento di asteroidi e comete, con impatti fino a 10.000 volte più violenti di quello che ha cancellato i dinosauri: era questa la Terra circa quattro miliardi di anni fa, nell’Adeano, il periodo il cui nome deriva dal greco ‘Ade’, ossia ‘Inferi’.
Ricostruire per la prima volta il numero e l’energia degli impatti – riferisce ansa.it – è la ricerca coordinata dall’italiano Simone Marchi, del Southwest Research Institute di Boulder (Colorado), pubblicata sulla prestigiosa rivista Nature.
”Sapevamo che durante l’Adeano la Terra è stata bombardata da asteroidi e comete, ma finora non conoscevamo nè il numero degli impatti nè le loro dimensioni”, ha spiegato Marchi. Questo perché ”mancano testimonianze geologiche di quegli eventi”. Sono pochissime le rocce che conservano la memoria di quell’epoca: le più antiche finora trovate hanno soltanto 3,8 miliardi di anni.
Così il gruppo di Marchi ha combinato dati provenienti da ambiti diversi. Il punto di riferimento principale è la Luna che con miriadi di crateri ”è un testimone perfetto per ricostruire le collisioni che hanno segnato l’evoluzione della crosta terrestre”. Si sono rivelati utili anche i meteoriti e la distribuzione degli zirconi, i minuscoli minerali che si formano nella roccia fusa e che si cristallizzano in determinati intervalli di temperatura.
Tutti insieme, i dati forniti da questi elementi hanno permesso di ottenere un modello dinamico dei tempi e delle dimensioni degli impatti che hanno sconvolto la Terra e ne hanno rimodellato più volte la superficie, facendo fondere e ricompattare le rocce, e facendo bollire ed evaporare gli oceani.
Alcuni degli asteroidi caduti sulla Terra avevano un diametro di 10 chilometri e oltre, ma anche oggetti dal diametro di 5 chilometri potevano rilasciare una quantità di energia tale da far bollire gli oceani, ‘sterilizzando’ il pianeta.
È probabile che almeno quattro volte durante l’Adeano si siano abbattuti sulla Terra asteroidi dal diametro maggiore di mille chilometri.
Fra tre e sette potrebbero essere stati invece gli impatti di asteroidi dal diametro superiore a 500 chilometri, l’ultimo dei quali avvenuto circa quattro miliardi di anni fa.
L’ipotesi dei ricercatori è che la vita sulla Terra possa essere comparsa più volte. Potrebbe, per esempio, essere emersa già nell’Adeano, nelle pochissime terre emerse risparmiate dagli impatti, con forme capaci di resistere alle condizioni estreme che esistevano allora.
Una conclusione che si avvicina in modo singolare al pensiero esoterico di Rudolf Steiner e alle sue descrizioni della Terra e delle sue razze nella profondità dei tempi, quando non esistevano nè l’uomo nè tanto meno la natura come la conosciamo.