di Valeria Isacchini
10/7/2014 – “Ho inviato ad Amnesty International Italia una mail per chiedere se non si potesse ravvisare una violazione dei diritti umani nella situazione dei due fucilieri Latorre e Girone, trattenuti in India da più di 870 giorni senza avere ancora, si noti bene, aver ricevuto una incriminazione o un capo di accusa (non lo dico io, è ufficiale; lo hanno più volte fatto notare Napolitano, Bonino, anche recentemente Federica Mogherini e Roberta Pinotti, ecc.).
Ho ricevuto una risposta a firma del “Front Office – Amnesty International Italiana”; si tratta quindi di risposta che rispecchia la posizione ufficiale della ONLUS. In essa, senza rispondere al mio quesito, si dichiara:
“Non assumiamo alcuna posizione in merito a dove i due fucilieri della Marina italiana devono essere giudicati. I due militari si trovano attualmente in India a seguito di scambi diplomatici tra i due paesi”.
Ma io non avevo affatto avanzato il problema del luogo dove devono essere giudicati (questione che non è competenza di A.I.)! Avevo chiesto se il lunghissimo periodo di fermo senza capi di accusa possa costituire una violazione dei diritti umani, il che è sì di competenza di A.I.!
Inoltre, il Front Office parla di “scambi diplomatici”, mentre sono in India perché sono stati arrestati!
Si aggiunge : “E’ nell’interesse della giustizia che i due militari ricevano un processo equo, sulla base di imputazioni commisurate all’azione che sono accusati di aver compiuto, senza ricorso alla pena di morte né ulteriori ritardi” . Ma non si specifica quali azioni A.I. abbia intrapreso e voglia intraprendere per evitare appunto il ricorso alla pena di morte o gli ulteriori ritardi.
Si completa il tutto con questa sorprendente affermazione: “Infine, Le ricordiamo che l’autorità preposta alla tutela degli italiani all’estero rimane il Ministero degli Affari Esteri.” E questo mi ha lasciato allibita: quindi, Amnesty dichiara di non avere a che fare con la tutela dei cittadini italiani, che è compito del Ministero Esteri. E allora perché tutte quelle prese di posizione a favore di questo e di quello (Giuliana Sgrena, Simonetta Torretta, Simonetta Pari, ecc, fino ai più improvvidi turisti “avventurosi”)?
Trovo che questo goffo tentativo di scaricare ogni competenza sul Ministero faccia sospettare non solo menefreghismo, ma anche plateali faziosità ed ignoranza dell’argomento (è evidente che chi ha risposto non sa neanche che manca ancora un capo d’accusa, o che i due sono in stato di arresto).
(Reggio Emilia)