Dal gruppo consiliare Movimento 5 Stelle Reggio Emilia
2/7/2014 – “Il 30 giugno è stato il giorno in cui si è pagata la TARI, il giorno in cui i cittadini hanno fatto i conti con una “tassa” che “sembra” sempre più costosa e su cui il Comune pare avere intenzione di non scontarci niente.
Infatti sono state aumentate le tariffe al mq, e continuano a essere inserite nel calcolo delle superfici degli spazi i che producono rifiuti anche le scale, le cantine e i garage, il tutto computato al 100% delle superfici catastali, nonostante gli amministratori locali avessero la facoltà di considerarne anche solo l’80%.
Il meccanismo per cui si pagano “i rifiuti” in base alla metratura è roba del secolo scorso: l’unica soluzione equa per il terzo millennio è la tariffa puntuale con raccolta porta a porta spinta.
Crediamo sia quindi il caso di iniziare ad interrogarsi sul costo effettivo della gestione dei rifiuti, sulle possibili modalità per abbassare le tariffe del servizio e soprattutto ci chiediamo che cosa si aspetti a separare la gestione dei servizi fondamentali per la città (rifiuti, acqua, gas) dalla gestione di una multiutility quotata in borsa che proprio il 23 giugno scorso ha staccato un dividendo di 0,0523 euro per azione, pari a circa 66.000.000 di euro, di cui circa 23.000.000 di euro per “altri azionisti istituzionali e retail”.
Crediamo che i cittadini abbiano il diritto di porre una domanda : una società che deve rispondere alle esigenze di ritorno sul capitale investito da parte di investitori di ogni categoria può gestire i beni comuni di una città avendo come unico criterio il vantaggio degli utenti?
Peraltro la “macchina da utili” funziona molto male, con un bilancio che desta vivissime preoccupazioni e con un indebitamento che per essere ripianato necessita di pesanti sacrifici da parte dei cittadini utenti dei servizi. Su questo concordiamo con I piccoli azionisti, che hanno lanciato la provocazione di non distribuire dividendi per l’anno in corso.
Ci aspettiamo che anche qualche amministratore pubblico li segua in futuro. Crediamo, infine, anche che i cittadini abbiano diritto a una risposta”.