31/7/2014 – È praticamente inesauribile la casistica dei trucchi congegnati nel mondo degli immigrati per ottenere il permesso di soggiorno, aggirando la legge. L’Ufficio Immigrazione della Questura di Reggio Emilia ha smascherato due extracomunitari che, con modalità diverse ma con lo stesso scopo, avevano presentato documentazioni false.
Il primo caso riguarda una donna indiana di 32 anni che all’atto della richiesta di rinnovo aveva dichiarato di svolgere l’attività di imbianchino in una ditta della provincia. Di fronte a tale dichiarazione, insolita per una donna immigrata, gli Agenti della Sezione Investigativa dell’Immigrazione hanno scoperto che il rapporto di lavoro era stato instaurato solo qualche giorno prima della richiesta di rinnovo del permesso, ed era durato solo otto giorni.
Presentatasi in Questura per concludere la pratica, le veniva contestata la falsità del rapporto di lavoro e la donna, davanti all’evidenza, dichiarava di essere ricorsa a quell’espediente per aggirare gli obblighi fissati dalle leggi sull’immigrazione.
La 32enne cittadina indiana è stata denunciata per aver presentato documentazione falsa e nei suoi confronti è stata avviata la procedura di rigetto dell’istanza.
Il secondo caso riguarda invece un ghanese di 35 anni spacciatosi per liberiano: arrivato in Italia aveva ottenuto lo status derivante dalla cosiddetta “protezione sussidiaria” .
Alla scadenza del permesso di soggiorno si è presentato all’Ufficio Immigrazione chiedendo il rinnovo. A corredo dell’istanza ha presentato un passaporto liberiano che dai controlli sarebbe risultato falso.
La Sezione Investigativa scopriva che l’uomo era in realtà un cittadino ghanese. Anch’egli è stato denunciato per possesso e utilizzo di documento falso e anche in questo caso si avviava la procedura di rigetto dell’istanza.