14/7/2014 – Sono giorni cruciali per la discarica di Poiatica. Domani l’Arpa procederà a nuovi controlli sui livelli di radioattività dentro e ai margini dell’area della discarica.
Invitato dal nuovo sindaco di Carpineti Tiziano Borghi, sarà presente anche Alessandro Raniero Davoli, che con i suoi rilevamenti – peraltro contestati dall’agenzia regionale ambientale Arpa – realizzati di fronte a testimoni ha denunciato livelli anomali di radioattività, in determinati punti anche tre volte superiori i limiti di legge.
Sulla discarica di Poiatica ha aperto un’inchiesta il Procuratore della Repubblica Giorgio Grandinetti, che ha ascoltato Alessandro Davoli ed ha acquisito il materiale in suo possesso.
Davoli, intanto, ha calato un asso da novanta: mercoledì scorso ha organizzato un’altra giornata di rilevamenti, questa volta insieme all’ingegner Achille Cester, di Voghera, esperto in radioprotezione fra i più quotati in Italia.
I risultati, secondo Davoli, non lasciano tranquilli, anzi sarebbero “pessimi”.
“L’ing. Cester – spiega – ha purtroppo confermato l’anomala radioattività in discarica e, tramite analisi dello spettro di emissione dei raggi gamma, ha con ogni probabilità identificato uno degli inquinanti”.
Ad una prima analisi effettuata sul campo “si tratterebbe di sabbie zirconifere radioattive (per l’alto contenuto di isotopi di Uranio 238 e Torio 232), da scarti di lavorazione ceramica. Trattandosi di rifiuto speciale radioattivo, che tra l’altro richiede particolari accorgimenti nel trattarlo aggiunge – sarebbe stato portato lì illegalmente”. A meno che le autorità competenti non avessero emesso in passato un’autorizzaziome specifica, di cui nessuno sapeva niente, come nel famoso caso della discarica di Pitelli. (p.l.g.)
Davoli ha scritto una relazione completa sui rilievi effettuati mercoledì dall’ingegner Achille Cester, che pubblichiamo integralmente in anteprima qui sotto.
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di Alessandro Raniero Davoli “Mercoledì 9 luglio ho avuto l’onore di accogliere l’ing. Achille Cester, esperto in radioprotezione di III grado, abilitazione del Ministero del Lavoro n. 595, (radiazioni ionizzanti, protezione dei lavoratori e della popolazione).
Ingegnere meccanico, laureato al Politecnico di Milano, master post laurea presso la Bocconi, master presso il Politecnico in analisi dei rischi, ex-responsabile radioprotezione, consorzio franco-tedesco presso i centri IRC-ISPRA ed ENEA Casaccia, (impianto per il trattamento dei rifiuti nucleari), nonché esperto qualificato per il controllo di radioprotezione in impianti di smaltimento rifiuti e discariche (anche in Emilia Romagna).
Su mio invito, in accordo con i comitati Ecologicamente di Toano e Fermare la Discarica di Carpineti, l’ing. Achille Cester ha prestato la sua opera gratuitamente, per una prima consulenza sulla radioattività nella discarica di Poiatica, in comune di Carpineti.
Attrezzato con strumenti professionali, (costo decine di migliaia di euro), il geiger multicanale Ludlum mod. 702 e lo scintillometro-analizzatore dello spettro Mirion mod. HDS 101GN, accompagnato da me assieme a due membri dei comitati, l’ingegnere ha percorso l’intero perimetro esterno alla discarica, soffermandosi in particolare nella zona di Quercioli, per scendere poi verso il fiume Secchia e nella zona del quinto lotto.
In tandem abbiamo eseguito misurazioni preliminari, e un’analisi dello spettro delle radiazioni gamma riscontrate. Con i due contatori geiger affiancati ho potuto constatare che il mio strumento Gamma Scout aw, ha ripetuto fedelmente le misure di radioattività rilevate dal più sofisticato apparato elettronico dell’ingegnere, dimostrando che il mio dispositivo è in perfette condizioni e preciso.
L’ing. Achille Cester ha percorso tutta la zona nonostante un’iniziale pioggia che ha trasformato il fondo argilloso in
una fanghiglia fastidiosa.
Da questa prima visita preliminare, due sono le certezze emerse sulla emissione radioattiva:
1) La radioattività è anomala, circa un fattore 10 sul fondo ambientale, (il fondo di radioattività naturale dell’argilla è molto basso). La radioattività è inoltre diffusa in tutta la discarica, e in alcuni punti si notano aumenti della stessa, in particolare in corrispondenza di zaffate di biogas, che durante la visita è uscito copioso dal deposito, sia verso la frazione di Quercioli, che in direzione est, verso la cava d’argilla.
2) Sabbie zirconifere, da fanghi di lavorazioni ceramiche, sono responsabili dell’estesa radioattività presente, (per i diversi isotopi di Uranio-238 e Torio-232). I quantitativi stimati, sversati in discarica, sono imponenti, probabilmente centinaia se non migliaia di tonnellate. Trattandosi di rifiuto speciale non dovevano essere interrate in questa discarica (reato penale); come conseguenza ora il percolato prodotto non può essere trattato in un impianto civile, come il depuratore di Mancasale. Le sabbie zirconifere oltre ad essere radioattive, per il contenuto degli isotopi Uranio-238 e Torio-232, sono anche contaminate con Piombo e Mercurio, (residui della lavorazione ceramica), due metalli tossici per la salute degli esseri viventi. L’identificazione del probabile inquinante è avvenuta con un’analisi dello spettro
tramite il Mirion HDS 101GN.
Altre due osservazioni sono state fatte dall’ing. Cester sulla pessima gestione della discarica IREN:
A) il biogas sfugge in quantità dall’impianto, con problemi di inquinamento delle aree circostanti la discarica, compresa un’area abitata situata a poche centinaia di metri dal deposito rifiuti. Evidente la possibilità d’inquinare con tutto ciò che viene portato dal biogas: aerosol batterico, vapori tossici, metano potenzialmente esplosivo, (oltre all’innalzamento discontinuo della radioattività).
B) la frana in atto ha sicuramente danneggiato l’impermeabilizzazione del fondo della discarica, rompendo i teli e creando soluzioni di continuità tali da versare il percolato altamente velenoso nella falda sottostante e quindi nell’alveo del fiume. Ricordo ai lettori che le acque del Secchia sono utilizzate in pianura per scopi irrigui, sulle colture cerealicole e foraggere, tramite i canali del Consorzio di Bonifica dell’Emilia Centrale.
Dopo circa due ore, alle 19:30, abbiamo interrotto la visita. Credo che ora la parola vada, più che ad ARPA (la quale realizzerà nuove rilevazioni martedì 15 luglio), alla Procura di Reggio Emilia.
Il Procuratore Capo dott. Giorgio Grandinetti, con il sostegno dei cittadini, dei membri dei comitati, delle amministrazioni della montagna reggiana, e di tutte le forze politiche del territorio, ha il compito di portare a termine l’indagine, tramite le verifiche tecniche disponibili, anche per mezzo di carotaggi in profondità, con lo scopo di determinare i rifiuti speciali sepolti nei cinque lotti.
Indagine che dovrebbe rapidamente condurre all’individuazione e al rinvio a giudizio dei responsabili, per ciò che è un’evidente reato penale, vale a dire scarti radioattivi occultati in una discarica per rifiuti urbani, causa eventuale di danni alla salute di tutta la popolazione che vive lungo la
valle del fiume Secchia”.
(Alessandro Raniero Davoli – 10 luglio 2014)
“P.S.: gli hot spot, i luoghi caldi, segnalati nell’ultimo articolo del 26 giugno scorso, sono stati inspiegabilmente modificati, “ruspati” dalla ditta che si occupa dell’ampliamento della discarica (su ordine di chi?), in particolare l’area dove sono stati misurati sino a 310 nano-Sievert/ora, è stata ricoperta con abbondante terra. Ho forse commesso l’ingenuità di pubblicare la localizzazione dei punti con alta radioattività, scrivendo latitudine e longitudine precisa al metro? Qualcuno ha creduto opportuno svolgere urgenti lavori proprio lì, chissà poi perché…?”.