28/6/2014 – Il sindaco Vecchi non esclude la procedura dell’avviso pubblico per le nomine del Comune in enti e società partecipate. È uno dei punti enunciati ieri pomeriggio nella seconda seduta del consiglio comunale di Reggio, in cui sono stati votati i criteri e gli indirizzi per seggiole, poltrone e sgabelli di competenza della nuova amministrazione di Sala del Tricolore.
Avviso pubblico vuole dire che tutti in teoria avrebbero la possibilità di candidarsi, se in possesso dei requisiti: tutto in nome della trasparenza. Sarà così? In realtà il sindaco ha tenuto aperte tutte le porte, quindi c’è la possibilità che cambi poco o nulla.
Luca Vecchi ha precisato che l’avviso pubblico è una “possibilità”, “fermo restando” la necessità di decidere in modo tempestivo.
Altro criterio criterio cardine è quello della “competenza”, da definire tuttavia caso per caso. La competenza, ha precisato, non è solo tecnico-professionale, ma anche politico-amministrativa.
Nei consigli di amministrazione si procederà in base al
principio della parità di genere donne-uomini (come per la Giunta) e ove possibile i cda saranno sostituiti da amministratori unici.
Per le gestioni valgono il principio della responsabilità degli amministratori, manlevando il livello politico, e i criteri di budget. Cioè bilanci sani, niente più “rimborsi a piè di lista”. A chi ha tirato la giacca Vecchi? Forse a Reggio Children, per il quale infatti ha annunciato importanti cambiamenti?
Comunque la volontà politica sarà presto saggiata sul campo. I posti sono innumerevoli e gli appetiti sterminati. Fra le nomine di lusso anche i rappresentanti nella Manodori per i quali ora, in base al nuovo statuto, ha voce in capitolo non solo il sindaco, ma anche il consiglio comunale.
Sempre ieri il consiglio ha concluso il dibattito sulle dichiarazioni del sindaco e sugli indirizzi programmatici dell’amministrazione. Il documento è stato approvato con venti voti favorevoli (PD e Lucia Lusenti di Sel) e undici contrari.
Nelle dichiarazioni di voto, il capogruppo Pd Andrea Capelli ha chiuso bruscamente la porta al dialogo con le opposizioni. Lo ha fatto con un discorso teso quasi esclusivamente a sottolineare la portata della vittoria elettorale, un vero trionfo. Ciò comporta che il Pd non ha bisogno di nessuno per governare. Ma, ha aggiunto, “se avremo la mano tesa sarà per la consapevolezza delle responsabilità di fronte alla crisi e ai problemi della città”. Nondimeno “non potrà essere Reggio Emilia da sola a risolvere la crisi economica”, e lo stesso vale per la sicurezza.
Giuseppe Pagliani gli ha risposto per le rime, notando come la “maggioranza sia prigioniera della liturgia della vittoria”. Ha ricordato a Capelli che 56% col 30% di astensionismo non é una vittoria bulgara. Ha confermato la volontà di lavorare insieme, senza barriere, sulla crisi economica e sulla cultura della legalità a 360 gradi. “Ma ci sono molte altre cose su cui vi attenderemo al varco”.