27/6/2014 – Il Procuratore della Repubblica Giorgio Grandinetti ha aperto un’indagine sulla discarica di Poiatica e sul sospetto superamento delle soglie di radioattività. Lo si è appreso da Alessandro Raniero Davoli che, in un articolo che pubblichiamo di seguito riferisce di aver deposto, il 16 maggio scorso e su invito della Procura della Repubblica di Reggio Emilia, sui dati da lui rilevati nella zona della discarica di Poiatica.
Intanto Davoli ha compiuto altri rilevamenti a Poiatica nella mattina di domenica scorsa, 22 giugno scorso. Sono stati registrati livelli di radioattività anche tre volte superiori alla norma. Erano presenti il consigliere comunale di Toano Manini e due Guardie Ecologiche Volontarie (Gev). Nella circostanza sono state scattate numerose fotografie.
Di seguito il report.
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di Alessandro Raniero Davoli
«Il 16 maggio scorso, dietro invito della Procura della Repubblica, ho deposto in base a quanto era a mia conoscenza, nell’ambito dell’inchiesta aperta sulla discarica di Poiatica. Per ovvi motivi non posso dire altro sull’argomento, che comunque in larga misura era già noto dall’articolo pubblicato a febbraio di quest’anno, prima su Redacon e poi su altri quotidiani sia online sia cartacei. L’articolo rendeva noto che radioattività anomala era stata da me misurata lungo il perimetro e dentro la stessa discarica, durante tre diverse visite.
Sono quindi tornato a Poiatica, domenica mattina, 22 giugno, accompagnato da due GGEV (del Raggruppamento Guardie Giurate Ecologiche Volontarie di Reggio Emilia), Lorena Lugari e Antonio Manini, imprenditore e consigliere comunale di Toano, e, purtroppo, ho rilevato ancora radioattività anomala alla discarica di Poiatica.
In diversi punti, a contatto del perimetro della discarica (l’accesso è sbarrato ai non addetti ai lavori), i valori dai 60–80 nano-Sievert/ora, fondo naturale della zona, sono saliti in veloce progressione a 190, 250, 280, 290 sino a 310 nano-Sievert/ora.
Ricordo che il limite massimo ammesso per la popolazione è stabilito in 114 nano-Sievert/ora * (più fondo ambientale), quindi, in almeno cinque – sei zone il limite è abbondantemente superato! Oltre scatta la soglia per la quale può essere determinato un danno alla salute degli esseri umani.
Lo stesso valore massimo ammesso per l’esposizione, a norma di legge, vale per gli operai presenti in discarica, non essendo compresi nelle categorie A o B dei lavoratori professionalmente esposti **.
(I sindacati, l’AUSL, l’Ispettorato del Lavoro di Reggio Emilia, niente da dire ?)
Come ho già scritto nel primo articolo pubblicato da Redacon il 12 febbraio 2014, non sono solo i valori alti a preoccupare, ma che la radioattività aumenti man mano che ci si avvicina alla discarica. La domanda da fare è: perché? Cosa è stato interrato negli oltre 20 ettari utilizzati? Scorie di fonderia, ceneri di carbone o rifiuti radioattivi? E se sì, di che tipo, da chi e a quale profondità?
Non saranno i tecnici della discarica, Eugenio Meglioli e Giancarlo Giacchetti, o le relazioni di Iren: “Non sono presenti presso il sito o in prossimità di esso fonti di radiazioni ionizzanti conosciute” ***, le parole dell’ing. Roberto Paterlini: “Qui viene garantita la massima sicurezza” e ancora “nulla da nascondere, la discarica è aperta a tutti” (Il Resto del Carlino, martedì 14 gennaio 2014, pag 6), e non sarà il personale Arpa a rispondere a questa semplice ma imbarazzante domanda.
Addirittura i due operatori, inviati da Arpa Piacenza, non hanno misurato nulla oltre i 130-135 nano-Sievert/ora, come hanno scritto nella loro relazione dell’11 marzo 2014.
(Ricordo che almeno uno dei due strumenti da loro utilizzati non ha certificazione dell’istituto metrologico tedesco, come ammesso dallo stesso produttore. E senza certificazione uno strumento non può essere utilizzato per misure con valore legale … )
A questo punto è chiaro che solo l’indagine aperta dalla Procura della Repubblica, (forse…), potrà fare chiarezza su quanto è stato nei decenni sepolto nell’immondezzaio di Poiatica. (Con l’aiuto di esperti in radioprotezione “realmente” indipendenti)
Discarica Poiatica, 22 giugno ore 10,25. A Quercioli di Sopra, area a ridosso della recinzione, il contatore segna 290 Nanosievert/ora
L’area è vasta, oltre cento ettari di proprietà Iren, (un milione di metri quadrati!), nella quale, a partire dal 1996, su circa un quarto della superficie, sono stati depositati rifiuti di varia e dubbia provenienza; ancora di recente l’ispezione a sorpresa del Corpo Forestale ha scoperto che i registri della presa in carico dei rifiuti non erano aggiornati: 30.000 gli euro di sanzione, prontamente pagati da Iren senza fare alcun ricorso.
A gennaio di quest’anno altro blitz degli agenti forestali: trovati lavoratori in nero, operatori su macchine movimento terra senza patente… E’ questa una gestione della discarica Iren trasparente, regolare e sicura… ing. Paterlini ? Attendiamo le sue scuse.
Per adesso continuano a risuonare nella mia mente le parole dei tre coraggiosi parroci della zona, don Raimondo Zanelli, don William Neviani e don Graziano Gigli:
“Noi parroci della valle notiamo con sofferenza la nascita di bambini con patologie gravi e soprattutto morti per malattie cancerogene in età giovanile. Far finta di non vedere per malafede o ignoranza è imperdonabile.”
E: “Noi parroci non dobbiamo limitarci a piangere e seppellire i morti, ma dobbiamo preoccuparci della salute dei vivi… Vogliamo tornare a respirare la nostra aria, mangiare i nostri prodotti, vivere la nostra montagna“.
Sono del tutto d’accordo con i tre sacerdoti, e con le centinaia di cittadini che partecipano alle proteste organizzate da “EcologicaMente” e “Fermare la Discarica”: se è necessario agire in tutti i modi non violenti e legali, per chiudere Poiatica, io sicuramente ci sono.
Spero che a fianco della popolazione ci siano anche gli organi d’informazione, (sottoposti troppo spesso al ricatto delle inserzioni pubblicitarie o a maligne pressioni politiche), con tutte le Forze dell’Ordine, le rappresentanze istituzionali dei nostri comuni montani, della nostra provincia e dello Stato Italiano.
Per ora il primo effetto, in parte conseguenza del disastro Poiatica, è il cambio di Amministrazione a Carpineti: via la giunta Pd, via gli eredi dell’ex sindaco Nilde Montemerli, quella signora che solo ad aprile negava il confronto sui dati e diceva: “qui lei Davoli non ci può stare”…
Ora dico auguri di buon lavoro ai consiglieri e al neo-sindaco Tiziano Borghi, e un invito: chiudete Poiatica!
26 giugno 2014, Alessandro Raniero Davoli»
david
28/06/2014 alle 15:32
Molte le cose che non tornano. Molti i silenzi ed omissioni di Arpa ed Ausl. Molti gli studenti invitati in visita in discarica senza nessuna precauzione. Molti gli studi pubblicati per avvalorare solo l’ irrealistica innocuità della discarica. Nessun controllo di Arpa sui rifiuti speciali che vi sono stati conferiti per decenni, mistero fittissimo sulla provenienza del famoso biostabilizzato, assolutamente asfissiante, mistero sulle contraddizioni nette e marcate tra i metalli pesanti osservati sui muschi cresciuti in discarica e i funghi cresciuti pochi metri fuori dal perimetro della discarica…