24/6/2014 – Nel 2011 aveva preso a morsi e graffi il proprio datore di lavoro “colpevole” di non anticipare l’inizio delle pulizie dell’azienda data la presenza di operai che non avevano finito il turno. Nel 2012 aveva preso ad ombrellate mandandolo in ospedale il compagno “colpevole” di essersi sdraiato sul divano.
Per questi fatti una “guerriera” nigeriana di 44 anni, residente a Lido Adriano, era stata condannata l’ottobre scorso dal tribunale di Ravenna a un anno e otto mesi per cumulo pene. Ma il susseguente ordine di carcerazione non è stato eseguito perchè la nigeriana violenta era sparita dalla circolazione. Come un bandito di altri tempi, in mancanza di foreste e anfratti montagnosi si era data alla clandestinità nelle campagne della pianura padana.
Ma la sua latitanza è finita l’altra sera in Via Cervelliera del comune di Rolo. Durante un servizio di controllo del territori una pattuglia della Stazione Carabinieri di Fabbrico procedeva al controllo di un casolare abbandonato: dentro c’era proprio lei, la guerriera nigeriana. Portata in caserma e “informata” del provvedimento pendente a suo carico, la donna è stata arrestata e poi tradotta in carcere.