4/6/2014 – Una sola Grande Rete capace di mettere in collegamento tutti i soggetti che concorrono “allo sviluppo economico, alla sicurezza, ai servizi alle persone e alle comunità, alla tenuta del welfare quanto alla competitività del nostro territorio e del suo tessuto imprenditoriale”.
Potremmo definirlo come un Grande Fratello buono quello immaginato dal presidente della Camera di commercio Stefano Landi per far convergere la società e i poteri locali verso una strategia di sviluppo del territorio.
Un’idea che che fa capolino da anni in diverse forme (l’ultima quella della cabina di regia), ma che oggi ha assunto una posizione centrale nell’ambito della dodicesima Giornata dell’Economia, alla Sala degli Specchi, con gli interventi del professor Giulio Sapelli dell’università Statale e del professor Luigi Campiglio della Cattolica.
E’ stato quello di Landi un invito alla coesione, nel momento in cui l’economia reggiana mostra i primi segnali di ripresa della produzione manifatturiera (+1,4% nel primo trimestre 2014, con un rialzo dell’1,2% del fatturato) e il consolidarsi della crescita dell’export (+4,3% in valore), cui continuano però a contrapporsi i dati ancora negativi del commercio e dell’edilizia e, soprattutto, una situazione occupazionale che negli anni della crisi (dal 2008 al 2013) ha visto raddoppiare il numero degli iscritti al collocamento (+15.000 unità), con un tasso di disoccupazione passato dal 2,3% al 5,9%.
“E’ proprio per questo – ha detto Landi – che la ripresa va costruita, lavorando su opportunità e risorse che più stabilmente vanno colte e valorizzate con un’azione che richiede apporti e responsabilità diffuse e condivise”.
“Attorno alla medio padana, all’area Nord, al tecnopolo, alla formazione legata all’impresa, al credito e alla ricerca, così come su tante altre eccellenze nuove o antiche del nostro territorio – ha chiarito il presidente della Camera di Commercio – occorrono stabilità di progetti e di lavoro, rigenerando un virtuoso circuito entro il quale le differenze tra i soggetti in campo sono una risorsa e non una ragione di divisione”.
Da Landi, poi, un affondo sulla riforma del sistema delle Camere di Commercio.
“Personalmente – ha detto – non posso sicuramente essere tacciato di essere un supertifoso del sistema camerale così come lo abbiamo vissuto sino ad oggi nella sua interezza, ma credo non dobbiamo confondere le riforme con le distruzioni: lo smantellamento delle Camere di commercio non sarebbe un favore, ma un danno alle imprese e ai territori”.
Nessun giro di parole, dunque, da parte di Landi, nel citicare “correnti di pensiero che parlano semplicisticamente di tagli, di riduzioni o di abolizioni del registro imprese, con una banalizzazione del ruolo di enti che si configurano come veri strumenti di promozione dello sviluppo del territorio”. Fra l’altro Landi ha messo in guardia dallo smantellamento del Registro imprese, “presidio irrinunciabile della legalità e della trasparenza”.
Sulla stessa lunghezza d’onda il prof. Giulio Sapelli dell’Università degli Studi di Milano: “Non si può abolire il registro delle imprese – ha detto – e occorre comprendere bene che le Camere di Commercio sono le case di lettura dei mercati e costituiscono una rappresentanza funzionale (e non sindacale) delle imprese”.