H&M a palazzo Busetti in autunno. “Vogliamo i nostri ragazzi succubi della globalizzazione?”

24/6/2014 – Gli imponenti lavori di recupero, restauro e ristrutturazione del complesso palazzo Busetti-palazzo ex Poste, procedono a ritmo elevato. L’operazione, dal costo di 40 milioni, è realizzata dal patron di Interpump Fulvio Montipo’ che aveva acquisito palazzo Busetti una dozzina di anni fa dal fondo Carlyle.

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La notizia è che la galleria commerciale aprirà tra pochi mesi. La si desume dall’annuncio di pochi giorni fa che H&M, catena di abbigliamento giovanile low cost, si insedierà a palazzo Busetti, appunto, in autunno. Lo ha annunciato la stessa società svedese con un comunicato in cui annuncia anche l’assunzione di 20 addetti alle vendite.

Tuttavia lo sbarco di H&M a palazzo Busetti non convince Marco Tamagnini, presidente reggiano di Moda Italia Confcommercio. “Ben vengano i colossi della moda nel centro storico – sottolinea – ma siamo sicuri di volere che i nostri figli diventino succubi della globalizzazione?”.

Scrive Marco Tamagnini: «H&M, per chi non la conoscesse, è una multinazionale del comparto moda con sedi in tutto il mondo ed è uno dei marchi più influenti del lifestyle adolescenziale globale. Vende prodotti di confezione estera e si inserisce in una fascia di prezzo molto bassa.

Proprio su questo mi piacerebbe soffermarmi – aggiunge -. Vogliamo che i nostri ragazzi crescano succubi della globalizzazione, incapaci di cogliere l’importanza della provenienza dei prodotti, della loro qualità e storia, e che per loro contino solo prezzo e attrattiva del prodotto?

Come associazione e come Federazione Moda Italia è nostro compito rendere i consumatori consapevoli del fatto che spendere poco non vuol dire spendere bene. Spesso, troppo spesso, una spesa minima è sinonimo di prodotti di bassa qualità e di facile deteriorabilità. Non per forza bisogna avere venti t-shirt di colori differenti da 9,99€, ne bastano dieci da 20,00€ o perfino cinque da 40,00€.

Ben vengano i colossi della moda nel nostro centro storico. Noi piccoli commercianti non dobbiamo perdere l’occasione di avere più utenza nell’Esagono. Sta poi a noi, col nostro savoir-faire, la nostra preparazione e soprattutto coi nostri prodotti, convincere i clienti a scegliere noi invece di altri».

Conclude Tamagnini: «Rivolgo una domanda all’Amministrazione comunale. Come si intende affrontare al meglio questa nuova opportunità per dare slancio al nostro centro storico? Quali sono gli interventi per accogliere al meglio le migliaia di persone che raggiungeranno l’Esagono dalla città e dalla provincia?

Come presidente di categoria mi rendo disponibile per un confronto sul tema, sperando che questa proposta non rimanga inascoltata».

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