6/6/2014 – Finalmente, dopo un anno dal viaggio inaugurale (9 giugno 2013) Ferservizi, in accordo col comune di Reggio, ha pubblicato sul sito awf.ferservizi.it/PortaleVendite il bando di gara per il bar-ristoratore (panini, caffe, bibite e pasti veloci, ma niente tabacchi nè slot machine) alla stazione Mediopadana.
Dopo un anno di attesa, in cui solo negli ultimi mesi hanno fatto la loro comparsa i distributori automatici di bibite e snack, la proprietà della meravigliosa stazione firmata Calatrava si è messa a correre e ha bandito una gara-lampo. Il bando è stato pubblicato su internet ieri, 5 giugno, e scadrà tra 25 giorni: le offerte dovranno pervenire entro le 12 del 30 giugno corrente per raccomandata a Ferservizi Spa, via del Lazzareto 16 – 40131 Bologna.
Il bando, per farsi perdonare l’anno di attesa, è alla portata di Speedy Gonzales, finalmente all’altezza di una ferrovia ad alta velocità. I poveri mortali che intendono mettersi in gioco (e che devono dimostrare un elevato livello professione nel settore bar, con almeno cinque anni di attività) hanno tempo tre settimane per presentare un progetto completo di tutto punto.
La gara ha per oggetto uno spazio di 84 metri quadrati con vetrate, due vani più servizi igienici a uso esclusivo al piano 0 della stazione di Calatrava, completamente da attrezzare. Il canone di partenza è veramente modico (10 mila 300 euro l’anno più Iva, contratto di sei anni+sei), tuttavia i tempi sono draconiani: il vincitore dovrà realizzare i lavori, tutti a sue spese, e aprire il bar entro novanta giorni dalla consegna dei locali.
La sostanza? Solo una struttura di grandi dimensioni è in grado rispettare i tempi draconiani della gara e degli allestimenti, tenendo conto che nel settore delle attrezzature e banconi da bar il just in time esiste solo per le forniture seriali. La conseguenza prevedibile è che parteciperanno alla gara solo catene grandi o medio-grandi. Diciamo pure le solite. McDonalds, Camst, Cir food, Autogrill et similia, o magari una catena polacca di bratwurst?
Una gara così congegnata taglia fuori inevitabilmente le grandi professionalità, anche reggiane, e i marchi d’eccellenza che non hanno alle spalle strutture di tipo industriale. Scordiamoci Eataly e Slowfood, speriamo almeno che non siano tramezzini tristi.
(p.l.g.)
raspolitik
07/06/2014 alle 08:39
‘na’ strunzata