1/6/2014 – Un giovane di 22 anni, Gian Luca Tallarico, nato a Crotone ma residente a Scandiano, è stato condannato a quattro anni per un feroce pestaggio ai danni di un ragazzo di 23 anni, anche lui scandianese, motivato da vecchi attriti per futili motivi. Per dare un’idea della violenza messa in atto dall’aggressore basti dire che l’imputazione iniziale era stata di tentato omicidio.
Il fatto era avvenuto nella tarda serata del 9 febbraio del 2013, davanti a un pub della città. Tallarico si trovava già fuori, e quando aveva visto uscire il rivale lo aveva fatto chinare con un inganno: gli aveva detto che qualcuno aveva scalfito la carrozzeria della sua auto, in basso. L’altro si era chinato per guardare meglio e Tallarico ne aveva approfittato per aggredirlo alle spalle e colpirlo con pugni e calci, tanto da lasciarlo disteso per terra. Poi si era allontanato, apparentemente pago di quel che aveva fatto. Ma a quell’ora non c’era più nessuno in giro, l’aggressione non aveva avuto testimoni e lui deve averci ripensato, perchè pochi minuti dopo era ricomparso sul luogo del delitto, dove il rivale ancora giaceva ancora esanime a terra.
Non sapeva che c’erano telecamere in zona, e aveva continuato a colpirlo violentemente e con insistenza a calci e pugni. Quindi si era definitivamente allontanato. L’altro, rimasto svenuto ancora per qualche tempo, si era poi ripreso. Era riuscito a salire sulla propria auto e qui aveva cercato di dormicchiare per alcune ore. Solo alla mattina aveva trovato la forza di mettere in moto e di guidare fino all’ospedale Magati, dove era stato poi ricoverato con una prognosi di trenta giorni. Per le botte ricevute aveva riportato, tra l’altro, una frattura alla mandibola, e probabilmente solo la sua costituzione robusta aveva evitato danni ancora più seri.
L’aggredito si è costituito parte civile, in questo processo svoltosi a rito abbreviato, con l’assistenza dell’avvocato Romano Corsi, mentre Tallarico è stato difeso dall’avvocato Mattia Fontanesi.