20/6/2014 – Dopo cinquant’anni di permanenza sul campanile della chiesa parrocchiale, la “Madonna del Villaggio” di Villa Argine si offre alla devozione dei fedeli e alle cure dei restauratori; alcuni mesi di permanenza a terra, in quella navata centrale dell’edificio che nel 1996 venne distrutta dal terremoto, e poi di nuovo lassù, a 30 metri d’altezza, la mano distesa e lo sguardo rivolto a quel villaggio sul quale veglia da mezzo secolo.
La statua in bronzo collocata a protezione della comunità di Villa Argine nel luglio del 1964, è stata riportata a terra proprio in questi giorni; non accadeva dal momento della collocazione, avvenuta per volontà di mons. Giovanni Maccari (parroco di Villa Argine per oltre cinquant’anni), la cui particolare devozione alla Madonna lo spinse a scegliere proprio una statua della Vergine a protezione di un “villaggio” che all’epoca contava circa 900 parrocchiani.
La “Madonna del Villaggio”, alta 1,70 metri, peso 130 chili: fu una vera impresa issarla sul campanile, cinquant’anni fa.
Una gru e due montacarichi, una piccola squadra di operai guidati dal geom. Giovanni Belpoliti e dal muratore Ideo Piccinini (entrambi oggi ultraottantenni) si occuparono di far salire sulla torre la statua bronzea, che ora sarà oggetto di diverse iniziative di culto (in particolare il 5 e il 6 luglio, quando sarà portata in processione lungo via Santa Giustina), la prima delle quali ha coinciso con marcia penitenziale del 13 giugno scorso guidata dal parroco don Vittorio Davoli.
Il desiderio che mons. Maccari realizzò cinquant’anni fa porta la firma di una famiglia di benefattori locali, che già nel 1952 aveva consentito di realizzare a Villa Argine una delle prime case di carità della nostra provincia.
E’ infatti ad Anacleto Ligabue (partito dalla piccola frazione del comune di Cadelbosco Sopra e divenuto uno dei più grandi armatori italiani) e alla moglie Zita che si deve anche la statua della “Madonna del Villaggio”, che in questi cinquant’anni ha visto scendere da 900 a circa 600 il numero dei parrocchiani di Villa Argine, ma la cui presenza continua a segnare le memorie e le giornate di migliaia di fedeli.
In suo onore, mons. Maccari compose anche un inno che ancora oggi risuona nella chiesa di Villa Argine e che il 6 luglio prossimo, quando la statua sarà portata in processione, si diffonderà tra le strade e le campagne assolate di quella bassa reggiana in cui, credenti e non credenti, hanno continuato nei decenni ad alzare lo sguardo a quel simbolo di protezione e d’affetto.