7/5/2014 – In marzo gli impiegati di Ricci Casa di Ciano d’Enza avevano ricevuto una lettera di trasferimento che li comandava per il giorno 28 aprile al lavoro presso la sede di Crespellano di Bologna. Le motivazioni addotte da Ricci Casa erano relative alla maggior efficienza nella gestione dell’impresa, riduzione dei costi, riduzione dei tempi decisionali e miglioramento dei flussi informatici del settore amministrativo.
Il trasferimento riguarda 8 persone, quasi tutte donne con problemi di cura della prole e di assistenza familiare, persone che abitano a Castelnovo Monti e comuni limitrofi e che sarebbero costrette a farsi carico di alcune ore di viaggio al giorno, con auto propria, per recarsi nel nuovo luogo di lavoro, non raggiunto da mezzi di trasporto pubblici diretti.
A seguito della indisponibilità della Ricci a revocare il trasferimento, i lavoratori e le lavoratrici non si sono sottratte al confronto ed hanno proposto di addivenire ad un accordo che permettesse di ridurre l’impatto sia economico che di impiego di tempo che tale trasferimento comporta: i lavoratori coinvolti hanno calcolato una spesa mese di 500,00 euro nette a fronte di stipendi medi di 1.250,00 euro netti su un tempo pieno.
La RSA di Reggio Emilia, assistita da FILCAMS CGIL, ha proposto l’utilizzo di un mezzo collettivo di trasporto, la riduzione della pausa pranzo per trasformare il tempo di attesa in periodo utile al lavoro e accorciare i tempi di impegno su Bologna, il ristoro del pasto tramite buoni pasto o convenzioni con mense.
La risposta di Ricci è stata negativa su tutti i fronti: è stata solo accolta la richiesta della RSA e di FILCAMS di posticipare il trasferimento al 19/05/14 per proseguire il confronto, stante anche alcune gravi situazioni individuali.
L’assemblea di tutti i lavoratori di tutte le strutture di Ciano, anche quelle non coinvolte dal trasferimento, ha chiesto con ODG del 17/04/14 il ritiro del trasferimento.
Ricci Renzo s’è reso disponibile ad incontrare i lavoratori il 14 maggio a Ciano a ridosso della data prevista per lo spostamento ossia il giorno 19.
Ora i lavoratori attendono con apprensione sia l’incontro che la data del 19/05/14 senza sapere cosa sarà del loro futuro, temendo la prossima disoccupazione anche perchè la legge autorizza il datore di lavoro a licenziare il dipendente che non si è presentato sulla sede comandata.
Diventa difficile – rileva la Cgil – «ad oggi pensare che senza flessibilità e aiuti economici lavoratrici madri di bambini con meno di 3 anni riescano a prendere servizio puntualmente il 19 maggio alle ore 8,00 – 8,30 in quel di Bologna».