20/5/2014 – Un giovane pakistano che abitava a Correggio è morto tre giorni fa al Santa Maria Nuova, dove era ricoverato dal gennaio scorso con gravi ferite provocate da diverse pallottole. Secondo quanto ha detto il fratello, anche lui residente a Correggio, il giovane, Abbas Ussnami, 28 anni, è rimasto vittima di un agguato, a colpi di Kalashnikov, nell’ottobre scorso: un agguato avvenuto in Pakistan.
Il giovane immigrato era tornato nel suo paese perché doveva sposarsi. A quanto pare, due giorni prima del matrimonio c’era stato un litigio con altri suoi connazionali, al quale era seguito l’agguato a raffiche di mitra. I colpi lo avevano colpito all’addome, con interessamento della colonna vertebrale.
Praticamente paralizzato, il ferito era stato ricoverato in un ospedale pakistano ma poi il fratello lo aveva raggiunto e aveva organizzato un viaggio aereo, con scalo a Milano, per farlo ricoverare al Santa Maria Nuova. La morte è sopraggiunta tre giorni fa, e soltanto allora è stata segnalata dai sanitari del reparto al posto di polizia fisso dell’Arcispedale, dopo che la salma era già partita per Correggio. Successivamente la segnalazione è arrivata alla Procura della Repubblica, e il sostituto Maria Rita Pantani ha aperto un’inchiesta.
Si tratta infatti di verificare quanto ha raccontato il fratello del deceduto, perché in teoria l’agguato potrebbe anche essere avvenuto in Italia, e in tal caso cambierebbe molto sul piano dell’inchiesta. Per questo si sta intanto cercando di trovare riscontri ai voli che il fratello (persona incensurata, in regola con il permesso di soggiorno, e con regolare lavoro) dice di aver fatto, in particolare quello di ritorno verso l’Italia, assieme al fratello gravemente ferito. Poi si sta cercando di ottenere informazioni sulla personalità dell’ucciso. Il fratello dice che dell’agguato si occuparono, l’ottobre scorso, anche alcuni giornali pakistani, e pure questo può essere facilmente controllato.
Per semplice congettura, è inevitabile mettere in relazione questo drammatico episodio con il ritrovamento del cadavere avvenuto l’altro giorno tra i materiali inerti e i cumuli di terriccio dietro la ex Landini di Fabbrico. Anche se non c’è la certezza che si tratti del cadavere di un pakistano, e neppure che quell’uomo sia stato ucciso, resta il fatto che probabilmente si tratta di un pakistano, e che con probabilità altissima è stato ucciso.
A parte le considerazioni sulle lesioni trovate sul collo e sull’addome, che potrebbero essere state provocate dalla benna della ruspa che ha scoperto i poveri resti, è evidente che qualcuno ha voluto nascondere il cadavere. E questo lo si fa per impedire o ritardare le indagini. Quei resti erano lì da mesi, non si sa quanti. E l’agguato per il quale è morto Abbas Ussnami risale a ottobre.
“ E’ una semplice congettura- ha spiegato il procuratore capo Giorgio Grandinetti – ma è una congettura che dobbiamo fare: siamo di fonte a un omicidio certo, quello del giovane che abitava a Correggio, e a un altro molto probabile. Per quest’ultimo non c’è ancora un’identificazione certa della vittima, ma potrebbe trattarsi di un pakistano sparito da tempo dalla zona”.
Sarà anche da valutare il comportamento dei sanitari che hanno avuto in cura Abbas Ussnami, che non hanno pensato di segnalare che in reparto c’era un ferito da arma da fuoco. Saranno ascoltati probabilmente anche loro, visto che hanno valutato le ferite, ed hanno certamente capito se erano recenti oppure risalenti a mesi prima. Intanto la Pantani ha ordinato l’autopsia. (p.l.g.)