23/5/2014 – E’ il caso di dire che un fiume di droga pesante scorre lungo l’asse tra via Eritrea e via Turri, che fa centro sulla stazione ferroviaria di Reggio città. La conferma, l’ennesima, arriva da due distinti episodi: l’arresto di un nordafricano con tre etti di eroina pura, e la scoperta di un’ovulo di cocaina in casa di una prostituta nigeriana, evidentemente in contatto con la banda di trafficanti, sgominata di recente, che organizzava il traffico a l’Africa e l’Italia proprio col sistema degli ovuli.
Dunque un giovane tunisino incensurato, Chrif Mourad, di 29 anni, è stato arrestato dalla polizia l’altra notte a conclusione di un’indagine sullo spaccio di droga nella zona della stazione. Dopo numerosi appostamenti e pedinamenti, e avuta la certezza che il tunisino spacciava, una perquisizione nella sua abitazione ha portato al ritrovamento di oltre tre etti di eroina pura, tipo “sasso”, di 2mila euro in contanti, del telefonino per i contatti con i clienti e di arnesi per il confezionamento.
Mourad, in Italia con regolare permesso e marito di un’italiana, era uno spacciatore di livello medio: lo si desume dai blocchetti di eroina che lui vendeva, dopo averli ricavati da blocchi più grossi, a forma di piccoli mattoni. Da ognuno di questi blocchetti, che venivano venduti a spacciatori di strada, potevano essere ricavate molte dosi. Si calcola che il valore dell’eroina sequestrata, nel mercato al dettaglio, valesse oltre 19 mila euro. L’uomo, comparso stamani davanti al giudice Cristina Berettti, e assistito dall’avvocato Frano Beretti, si è avvalso della facoltà di non rispondere. Intanto resta in carcere.
Inoltre la squadra mobile di Reggio ha scoperto quella che potrebbe essere definita una nuova strategia commerciale adottata nella zona attorno via Turri, in particolare dalle prostitute sudamericane: a casa di una di loro, in via Vecchi, sono stati trovati 30 grammi di cocaina. La donna, una 38enne con residenza ufficiale in Spagna, è stata denunciata. A quanto pare la vendita della droga servirebbe a rendere più consistente il guadagno delle prostitute, che ormai, per l’accesa concorrenza, praticano tariffe molto basse.