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Scandalo Expo, indagato Filippo Lodetti (Park Vittoria). Fari anche su un appalto da 34 mln targato Coopservice

9/5/2014 – Sono clamorose le propaggini reggiane dell’inchiesta sugli appalti dell’Expo 2015 e la Città della salute di Sesto San Giovanni, condotta dal procuratore aggiunto della Dda milanese Ilda Boccassini e dai Pm Antonio Gittardi e Antonio D’Alessio.

Inchiesta che ha portato in carcere per misura cautelare personaggi di spicco come Angelo Paris, direttore Pianificazione e Acquisti dell’Expo, Primo Greganti, il celebre Compagno G di Mani Pulite e “garante” – secondo gli inquirenti – degli interessi delle cooperative di area Pd, l’ex segretario amministrativo della Dc milanese Gianstefano Frigerio, l’ex senatore Pdl Luigi Grillo a causa delle sue attività di mediazione, Antonio Rognoni (ai domiciliari), gli imprenditori Sergio Catozzo e l’imprenditore Enrico Maltauro.

E’ indagato in concorso con gli arrestati, per i reati di corruzione e turbata del procedimento di scelta del contraente, anche Filippo Lodetti Alliata, l’uomo del Park Vittoria: Filippo Lodetti è amministratore delegato della Final Spa e ad di Reggio Emilia Parcheggi, la società che ha in capo la concessione del project financing del Park Vittoria. E’ il marito di Giorgia Iasoni, già presidente dei Giovani Industriali e attiva nel settore dei servizi ecologici.

La notizia ha fatto il giro della città in un baleno e si è trasformata in un terremoto politico, visto che il contestatissimo Park sotterraneo di piazza della Vittoria è uno dei temi roventi della campagna elettorale. A difendere il progetto sono rimasti soltanto il Pd e il suo candidato Luca Vecchi, e a questo punto, con l’uomo chiave coinvolto sino agli occhi nello scandalo di Milano (anche se è bene precisare che l’indagine è nelle fasi preliminari e le accuse potrebbero cadere), l’appalto appare veramente in bilico.

Fra l’altro la Guardia di Finanza, nella giornata di ieri, nelle varie perquisizioni avvenute in zona, è anche entrata nella sede della Reggio Emilia Parcheggi spa per acquisire documenti connessi al ruolo di uno dei tre soci, appunto la Final Spa di Filippo Lodetti, nei presunti tentativi di condizionare progetti e gare per i servizi di mobilità e sosta di Expo 2015.

Secondo le accuse, Angelo Paris «faceva uso di notizie riservate apprese per ragioni d’ufficio in relazione al procedimento di formazione del bando di gara e del relativo contenuto». Queste informazioni «venivano preannunciate e riservatamente analizzate con l’imprenditore Filippo Lodetti» sino ad accordarsi con lui «nel senso di assicurare in favore di quest’ultimo… la definitiva aggiudicazione della gara (per i parcheggi e i servizi di mobilità dell’Expo, ndr) nella ipotesi in cui avesse partecipato alla gara o in caso di trattativa privata, se la gara fosse andara deserta.

Nei guai è finito anche l’uomo d’affari correggese Angelo Morini, a proposito di un appalto da 34 milioni per i servizi di pulizia dell’azienda ospedaliera Provincia di Lecco-Icp Milano. Morini, indagato per turbativa d’asta ha agito per conto e nell’interesse della Servizi Ospedalieri Spa di Ferrara. Per lui è stata chiesa la misura cautelare, non concessa dal Gip di Milano per mancanza di gravi indizi di colpevolezza. La Servizi Ospedalieri aveva ottenuto l’appalto di lavanolo, al quale si riferisce l’indagine, in cordata con Servizi Italia Spa, controllata dal colosso cooperativo Coopservice di Cavriago.

A sua volta Servizi Ospedalieri è controllata al 100% da Manutencoop Facility Management di Bologna, tuttavia le quote azionarie sono in pegno a sette banche. Manutencoop è molto attiva anche nel reggiano: fra l’altro appare in diverse  Associazioni temporanee d’impresa, come il Global service della Provincia (insieme a Gesta e Koinos) e diversi appalti per il fotovoltaico.  Fra i dodici indagati di cui il Gip ha respinto la richiesta di custodia cautelare figura anche Claudio Levorato, amministratore di Manutencoop.  (p.l.g.)

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Una risposta a 1

  1. nonnapapera Rispondi

    09/05/2014 alle 15:19

    Dei parcheggi gli inquirenti reggiani sapevano già tutto, ma non si è mosso nessuno. Chissà perché? Come al solito è sempre e solo grazie ad altre procure che si vengono a scoperchiare i grossi pentoloni reggiani, ovviamente se la pentola è stata messa sul fuoco da Delrio immagino che la minestra per Vecchi e per il Pd stavolta sarà alquanto indigesta.

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