15/5/2014 – E’ il caso di dire che il lupo perde il pelo ma non il vizio. Uno dei due georgiani sorpresi dalla polizia mercoledì pomeriggio in via Luca da Reggio con parecchia refurtiva, è stato di nuovo pizzicato dalla Squadra Mobile appena 24 ore dopo, e si è preso una seconda denuncia per ricettazione. Meglio non fare commenti, considerato che gente del genere nel proprio paese verrebbe perseguita molto più severamente. Quindi andiamo ai fatti.
Nel primo pomeriggio di mercoledì un equipaggio della Squadra Mobile durante un pattugliamento in città, nel transitare in via Luca da Reggio, notava due uomini che furtivamente si aggiravano tra le auto in sosta: i due, volti noti per precedenti vicende, venivano fermati per un controllo. Entrambi entrambi erano sprovvisti di documenti. All’atto del controllo erano in possesso di due bici mountain bike e delle chiavi di una vettura Renault parcheggiata poco distante.
Nella vettura gli agenti hanno rinvenuto arnesi atti allo scasso, una chiave alterata e quattro canne da pesca professionali con relativi mulinelli, sulla cui provenienza i due non hanno saputo fornire spiegazioni.
Successivi accertamenti consentivano di scoprire che le due bici e le quattro canne da pesca erano state rubate il giorno prima in un garage a S. Martino in Rio: il valore complessivo dei beni rubati si aggira sui 4.000,00 euro.
La refurtiva è stata riconosciuta dal legittimo proprietario, contattato e invitato in Questura dagli investigatori della Mobile per la riconsegna.
I due, G. T. 53enne e P. T. 22enne entrambi georgiani con precedenti di polizia e irregolari sul territorio italiano, venivano portati in Questura e denunciati per ricettazione e porto di strumenti atti allo scasso.
Ma l’operazione ha avuto un seguito nella mattinata di ieri.
La Squadra Mobile dopo aver denunciato i due per ricettazione, ne ha organizzato il pedinamento. Così nella tarda mattinata di ieri uno dei due, G. T., dopo essersi guardato intorno, è entrato in un appartamento in zona Ospizio affittato ad una sua connazionale.
Gli Agenti sospettando situazioni illecite, sono entrati nell’abitazione per verificare. Alla presenza di G.T. e della donna veniva eseguita una perquisizione.
In un vano sottotetto chiuso a chiave erano nascoste 5 biciclette, e in una camera in uso all’uomo venivano recuperate tre canne da pesca ed alcune valigette contenenti attrezzi meccanici da lavoro (trapani, avviatori, chiavi inglesi, cacciaviti, pinze etc.). Di tutte le cose rinvenute l’uomo non sapeva dare spiegazione alcuna sulla provenienza.
Entrambi venivano condotti in Questura. Dai successivi accertamenti emergeva che due delle cinque biciclette, di marca e dal valore di circa 400,00 euro, e le tre canne da pesca, erano state rubate in due cantine, sempre a San Martino in Rio, tre giorni prima.
In ragione di ciò il 53enne georgiano G. T. veniva nuovamente denunciato per il reato di ricettazione. La donna dichiarava di aver dato ospitalità all’uomo solo da pochi giorni per intercessione di terza persona e che lo stesso stava spesso stava fuori casa, aggiungendo che appena giunto nella sua abitazione le aveva chiesto la chiave del vano ripostiglio per riporvi effetti personali.
A questo punto si tratta di verificare se i due non fossero nella schiera dei “fornitori” del deposito di riciclaggio scoperto a Reggiolo nel capannone di due fratelli titolari di un’officina di soccorso stradale.