3/5/2014 – Il consigliere comunale del Pd Antonio Olivo, in Sala del Tricolore da 10 anni, noto impresario e cantante popolarissimo nella comunità calabrese, sarà processato il 10 giugno dal Tribunale di Reggio insieme al figlio Gaetano, legale rappresentante della Edil Olivo e all’ingegnere edile Maurizio Trizzino, per le accuse di truffa, falsità ideologica in atto pubblico, uso di atto falso e frode processuale.
Lo riferisce il Carlino Reggio con un articolo di Benedetta Salsi in cui viene ricostruita l’intera vicenda. E’ stata la Pm Maria Rita Pantani a chiedere e ottenere il rinvio a giudizio per la vicenda di un immobile di via Bari venduto a prezzo pieno alla Edil Olivo, che davanti a un notaio aveva certificato “che non esistevano opere abusive, che non erano mai stati adottati provvedimenti sanzionatori e che il fabbricato era stato costruito a regola d’arte”. Invece l’edificio nel 2008 sarebbe stato dichiarato non abitabile e oggetto di provvedimenti amministrativi sanzionatori. Il condominio a quel punto ha fatto causa alla Edil Olivo davanti al giudice civile.
Ma secondo il pm nel febbraio 2011 i tre imputati avrebbero “ingannato la pubblica amministrazione, fornendo attestazioni non vere al fine di ottenere un certificato di conformità edilizia e di agibilità parziale”. Quindi avrebbero prodotto quel certificato emesso dal Servizio Edilizia del Comune davanti al giudice civile, che in primo grado aveva condannato l’impresa a risarcire i compratori dell’immobile.
Il consigliere comunale Pd è difeso dall’avvocato Guglielmo Saporito: “La frode processuale sarebbe grave, certo; sono termini roboanti – ha dichiarato al Carlino -. Ma qui si tratta di un fatto privato e civile. I compratori contestavano che ci fossero disagi, in sede civile noi abbiamo portato i nostri certificati di agibilità, che loro hanno contestato. Tutto qui. Ma Olivo e l’ingegner Trizzino sono professionisti seri”.