10/5/2014 – Dopo il coinvolgimento di Filippo Lodetti Alliata, amministratore delegato di Reggio Emilia Parcheggi, nell’esplosiva inchiesta di Milano sugli appalti di Expo 2015 la candidata Donatella Prampolini e le liste della sua coalizione hanno calato un carico da undici per far saltare il progetto del Park Vittoria.
Questa mattina hanno inviato un atto di formale intimazione al comune di Reggio, ad altri 13 enti pubblici compresa la Prefettura, al presidente di Reggio Emilia Parcheggi e per conoscenza al Procuratore della Repubblica, al fini di ottenere la sospensione immediata dei lavori del parcheggio sotterraneo di piazza della Vittoria per almeno sessanta giorni, e per una commissione d’inchiesta con rappresentanti della Corte dei conti e della Procura.
L’esposto, redatto dal giurista professor Giovanni Bertolani, è stato illustrato in una conferenza stampa alla Libreria Ariosto da Donatella Prampolini insieme al capolista di Forza Italia Giuseppe Pagliani, dell’Ncd Immovilli, da Cesare Bellentani (lista Prampolini) e da Aragona di Fratelli d’Italia-An.
“Lo avevamo già preparato – ha precisato la Prampolini – ma l’indagine su Lodetti Alliata ci ha indotto ad accelerare i tempi e a integrarlo. Sia chiaro che a questa iniziativa ci spinge non la campagna elettorale, ma esclusivamente la tutela dell’interesse pubblico”. “Con questo atto – ha aggiunto Pagliani – facciamo anche un favore all’amministrazione comunale, che in questo momento è oggettivamente esposta”.
Luca Vecchi, unico candidato sindaco rimasto a sostenere il Park Vittoria, ha minimizzato il caso Lodetti liquidandolo come “fatti milanesi”. La Prampolini gli ha risposto per le rime: “Una persona che si candida a fare il sindaco dovrebbe sapere che un appaltatore deve presentare anche il certificato dei carichi pendenti, e con un’inchiesta così grave quello di Lodetti non è certo più il certificato depositato all’atto della partecipazione al bando. Accertare l’idoneità soggettiva e oggettiva dell’appaltatore è preciso dovere della Pubblica Amministrazione”.
In sostanza l’intimazione nasce da una montagna di contestazioni: rischi idrogeologici, rischio archeologico (nella zona furono ritrovati mosaici romani e il celebre tesoro romano barbarico), la durata dei lavori, lo spostamento di 50 mila metri cubi di terra, il traffico, l’inquinamento, l’aver ignorato ben 9 mila 500 firme dei cittadini. Ma i fatti dell’Expo a questo punto sono diventati decisivi: “Va fatta piena luce per tutelare la cittadinanza reggiana, garantendo la massima trasparenza amministrativa”.
Il fermo di sessanta giorni, insomma, è il minimo indispensabile per dare il tempo alla nuova giunta di affrontare il problema e anche per valutare gli sviluppi delle indagini su Lodetti. “Bisogna verificare se l’opera si può realizzare altrove in rilevato e non nel sottosuolo, come del resto chiedo da tempo, con nuove tecnologie a impatto zero – ha detto la candidata sindaco – Se Lodetti sarà scagionato bene, altrimenti giocoforza si dovrà cambiare ditta”.
Anche la Prampolini, infine, è apparsa perplessa di fronte al fatto che la vicenda dell’appalto Park Vittoria (la prima gara è andata deserta) appaia parallela alla strategia delineata per l’assegnazione dei servizi di mobilità dell’Expo, come emerge nelle conversazioni telefoniche intercettate dai pm di Milano.
L’atto di intimazione è stato inviato, oltre che al Comune di Reggio, alla Provincia, alla Prefettura e alla Regione Emilia-Romagna, ai Ministeri della Salute, dell’Ambiente, dei Beni culturali, alle Soprintendenze, all’Ausl di Reggio, all’Arpa, al comando provinciale dei Vigili del Fuoco, al consorzio Fitosanitario di Reggio, a Reggio Emilia Parcheggi (sede legale a Bibbiano) e per conoscenza alla Procura della Repubblica. Un atto che a questo punto mette seriamente in discussione la prosecuzione del cantiere. Perché nessuno ora, può dire di non sapere. (p.l.g.)
© 2013 - Reggio Report - P. Iva 02245270356