28/5/2014 – Domani, giovedì 29 maggio, viene celebrata per la prima volta in tutta la diocesi di Reggio la festa del Beato Rolando Rivi, seminarista martire, dopo la beatificazione avvenuta l’ottobre scorso.
Due gli appuntamenti serali, a San Valentino di Castellarano, paese del Beato, entrambi alla presenza del vescovo Massimo Camisasca: alle 20.30 il vescovo inaugurerà il Museo Rolando Rivi, nei locali della parrocchia di San Valentino; alle 21, nell’attigua Pieve di San Valentino, monsignor Camisasca presiederà la Messa nella Festa del Beato.
Durante la celebrazione, per la prima volta verranno esposte alla venerazione dei fedeli le reliquie del seminarista martire, ora raccolte in una nuova urna di cristallo.
Il 4 Maggio scorso, in occasione della ricognizione delle reliquie, il vescovo Camisasca ha spiegato il significato profondo della venerazione dei resti mortali del seminarista martire.
Ecco le parole del vescovo: “Le sue ossa portano la testimonianza viva del suo martirio e riposano ora qui in attesa della resurrezione.
Sappiamo che esiste una continuità profonda tra il corpo terreno e quello celeste, ma non sappiamo definirla nei particolari. Con certezza tutto ciò che sulla terra ha contribuito al nostro sì a Cristo sarà custodito per l’eterno. Ecco il senso della venerazione delle ossa del martire. Ecco il senso della nostra preghiera affinché lui interceda per noi.
Il piccolo borgo di San Valentino diventa così, idealmente, il centro di un intero mondo: il mondo di tutti coloro che accorreranno qui, il mondo di coloro che pregano il beato Rolando per ottenere da Dio, attraverso di lui, aiuto e benedizione, il mondo di tutti i seminaristi che vedranno in lui il loro patrono. La nostra stessa diocesi chiede a Dio, attraverso Rolando, il rinnovarsi della sua fede e della sua carità.
Dal beato Rolando impariamo la fede. Una fede sicura, coraggiosa, intrepida, che non arretra neppure di fronte al pericolo della vita. Una fede gioiosa, che fiorisce nell’amore a Cristo e ai fratelli. Dal beato Rolando Rivi impariamo la carità. Egli ha di fatto offerto la sua vita per noi, affinché nelle nostre terre Cristo sia conosciuto e seguito e fiorisca un vero umanesimo cristiano, amico della verità e della giustizia“.