Denunce di brogli, indaga la Procura
28/5/2014 – Il procuratore della Repubblica Giorgio Grandinetti ha annunciato un’inchiesta sui presunti brogli denunciati dalla deputata M5S Maria Edera Spadoni, per accertare se vi si siano fatti penalmente rilevanti. Alla procura della Repubblica sono stati presentati ieri mattina due esposti per presunte falsificazioni di preferenze su schede già votate: le hanno presentate la deputata grillina Maria Edera Spadoni, assieme ad Alessandra Guatteri, eletta in Sala del Tricolore, e all’avvocatessa Paola Soragna, pure lei eletta consigliera.
Le irregolarità denunciate riguardano il seggio 149, via Premuda, e il 7, viale Montegrappa. In sintesi, nei due seggi sono comparse schede che riportavano preferenze che sono sembrate scritte con la stessa calligrafia, e a favore dei candidati Pd Teresa Rivetti, moglie dell’ex consigliere Pd Carmine De Lucia e al suo primo mandato, e Salvatore Scarpino, un veterano del consiglio alla sua terza consigliatura. L’avvocatessa Soragna ha chiesto anche l’immediato sequestro di tutte le schede.
Da ieri intanto è al lavoro la commissione elettorale centrale che, presieduta dal giudice Luca Ramponi, dovrà riesaminare, a prescindere dai due esposti, tutte le schede che hanno avuto una qualche contestazione messa a verbale dal presidente. Non è ancora ben chiaro come la procura si potrà muovere: per dimostrare che la scrittura è di una stessa mano, e in tal caso saremmo di fronte a un reato penale, è indispensabile una perizia calligrafica.
Ecco cosa scrive l’on. Maria Edera Spadoni: “Stamattina io e la rappresentante di lista M5S Alessandra Guatteri abbiamo sporto denuncia contro ignoti: tutto è successo ieri quando durante lo spoglio delle schede riguardanti le amministrative, alla presenza di altri due rappresentanti di lista – Mario Lanzafame per la lista “Un’ altra Reggio” e Fabrizia Pini per il “Partito Democratico”- ci siamo accorti che su alcune schede per il Partito Democratico risultavano segnate delle preferenze tutte con la stessa grafia: su 31 schede sono state apposte preferenze per i candidati Rivetti e Scarpino.
Tutti i membri del seggio hanno verificato e confermato che la grafia era uguale e che in alcune schede la grafia con cui era scritto il nome Rivetti era chiaramente differente rispetto alla prima preferenza indicata, e uguale a quella apposta nelle schede contestate. Sono stata chiamata e ho visionato personalmente le schede.
Ma non è finita. A fine verbalizzazione dei rappresentanti del seggio ho chiesto di verbalizzare una mia dichiarazione: lo stesso presidente di seggio Pietro Drammis si è inizialmente rifiutato e da qui è iniziato un diverbio. Stesso problema si è verificato al seggio 149 in via Premuda: stessa calligrafia per preferenza Scarpino. Questa volta ad accorgersene è stata Patrizia Domenichini anche lei rappresentante di lista M5S che ha chiesto al presidente Marco Ascari di far intervenire immediatamente le forze dell’ ordine: il presidente si è rifiutato. Ha messo comunque tutto al verbale. L’avvocato Paola Soragni – neo consigliere comunale M5S – ha presentato stamattina una querela su questa vicenda”.Intanto Salvatore Scarpino, dirigente della Agenzia delle entrate, si è detto scosso e amareggiato: “Devo ancora approfondire i fatti, ma so solo che è una tegola che mi è caduta sulla testa e per me è una sofferenza – ha dichiarato alla
Gazzetta di Reggio – Non nego che ha portato anche sconforto in famiglia. Confido nel lavoro della magistratura, perché sarà a tutela della mia onorabilità. Sono amareggiato ma non mi dimetto: non intendo dare ragione a chi mi vuole male».
(p.l.g.)