26/5/2014 – L’uomo trovato cadavere dietro la ex Landini di Fabbrico è stato ucciso: quello che già si ipotizzava come assai probabile ha trovato una conferma ufficiale dalle prime risultanze dell’autopsia eseguita nei giorni scorso alla medicina legale di Modena.
L’uomo ha ricevuto almeno una coltellata al ventre, che gli ha colpito lo stomaco, e molto probabilmente anche alla gola. Sia alla gola che al ventre il cadavere, ad un esame esterno, presentava delle lacerazioni, lesioni che potevano però anche essere state provocate dalla benna dell’escavatore che aveva messo il corpo alla luce, disseppellendolo dal modesto strato di terriccio e sassi che lo ricopriva. L
‘autopsia, i cui risultati completi richiederanno altro tempo per essere definiti ed elaborati, dice ora che l’escavatore non c’entra: la lesione alla gola è apparsa come una putrefazione accelerata, in confronto al resto del corpo, dal fatto che lì c’era una ferita, che ha reso il processo più rapido. Non è stato però possibile, contrariamente a quanto si era ritenuto in un primo tempo, prendere le impronte digitali, praticamente illeggibili. Per identificare l’assassinato sarà necessario fare confronti con il Dna di alcune persone, immigrati pakistani, che, recentemente, hanno denunciato la scomparsa di un loro parente.
Senza un’identificazione certa è al momento impossibile fare ipotesi che non siano di pura fantasia sul perché l’uomo, alto circa un metro e settanta, e con i capelli corti, sia stato ucciso e poi sepolto sommariamente in quella specie di discarica di materiali inerti. Chi ne ha denunciato la scomparsa non ha detto nulla che possa far pensare a suoi nemici, o a legami pericolosi. Ma anche se si giungerà all’identificazione il giallo resterà aperto.