12/4/2014 – Gli amministratori emiliani sono intervenuti solo ieri sulla relazione conclusiva redatta dal panel di esperti internazionali nominati da Errani, sulle origini del disastroso terremoto che con le scosse del 20 e del 29 maggio 2012 ha messo in ginocchio la bassa emiliana tra Mirandola, Novi, San Possidonio, Finale sino a Reggiolo e Campagnola.
La relazione è stata consegnata a metà febbraio, e circola tra gli addetti ai lavori. Le sue conclusioni sono eclatanti: non si esclude un collegamento fra la prima scossa del 20 maggio e trivellazioni petrolifere dell’impianto del Cavone.
Al silenzio delle autorità ha rimediato con un’anticipazione la rivista Science (guarda), una delle più importanti e autorevoli al mondo, che pubblica il testo nel suo ultimo numero.
Scrive dunque il gruppo di lavoro Ichese: “Non si può escludere che l’estrazione petrolifera e la contemporanea immissione di fluidi nel sottosuolo abbiano innescato le scosse“. Dal canto suo Science riferisce di un clima di imbarazzo nel mondo politico locale e nazionale perché, se fosse confermato che le ricerche petrolifere possano provocare anche terremoti di vasta portata, sarebbe a rischio l’intero piano estrattivo nazionale. Con un effetto domino negli altri Paesi europei.
E comunque le conclusioni della Ichese hanno l’effetto di una bomba, soprattutto di fronte alle pressioni delle compagnie per utilizzare la tecnica del fracking, cioè la frattura delle faglie sotterranee anche con micro esplosioni. Facile prevedere inoltre che il Rapporto, anche se da approfondire, aprirà il fronte delle cause risarcitorie di massa per i danni del terremoto emiliano.
Intanto si profila una polemica che travalica la scena locale, proprio perché l’opinione pubblica e i cittadini danneggiati dal sisma emiliano sono stati tenuti all’oscuro di tutto. Anche del fatto che a rompere il silenzio sia stata una rivista come Science, i cui articoli prima della pubblicazione sono verificati con un rigore proverbiale. I comuni e le province devono dichiarare se sono stati messi al corrente, ed è soprattutto la Giunta Errani a dover spiegare perché ha preso tempo.
Ieri, dopo i lanci di agenzia, il Commissario al terremoto (il presidente Errani), la Protezione civile e il ministero dello Sviluppo economico hanno dovuto ammettere l’esistenza della relazione. “Il Rapporto – scrivono in una dichiarazione – consegnato a metà febbraio, sottolinea come sia necessario, per escludere o confermare un legame causale tra le estrazioni di idrocarburi nella località Cavone e i fenomeni di sismicità dell’area, approfondire gli studi sviluppando attività di monitoraggio altamente tecnologiche per l’acquisizione di ulteriori dati necessari alla costruzione di un modello dettagliato del sottosuolo.
Nello stesso mese di febbraio si è quindi costituito il gruppo di lavoro che da allora sta lavorando agli approfondimenti indicati nelle raccomandazioni della Commissione… Si tratta di un’attività d’indagine che si colloca ai livelli più avanzati di ricerca del mondo”. Il testo integrale del Rapporto Ichese “sarà presentato in tempi rapidi”.
L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv), contattato dall’agenzia Ansa, ha detto di non avere alcun elemento per poter rilasciare commenti in merito al rapporto, in quanto questo «non è stato pubblicato».