7/4/2014 – Toglieteci tutto, ma non il profumo. Gli italiani cercano di non rinunciare al cosmetico. Lo dimostrano i dati, diffusi all’apertura del Cosmoprof di Bologna, che registrano per il 2013 un consumo superiore ai 9,5 miliardi di euro, con un calo marginale dell’1,2 per cento.
L’importante crescita dell’export, +11% a 3,2 miliardi di euro, testimonia la più ampia competitività acquisita dalle imprese italiane. A conferma della significativa trasformazione in corso nelle abitudini d’acquisto del consumatore, le vendite dirette a domicilio (oltre 450 milioni di euro) e l’erboristeria (valore pari a 409 milioni di euro) esprimono andamenti positivi, registrando rispettivamente un aumento del 4,5% e del 2,8 per cento. Anche la farmacia, dopo un calo negli esercizi precedenti, torna a crescere dello 0,3% superando i 1.750 milioni di euro.
Le tensioni sulla propensione al consumo di ampie fasce di utenti hanno condizionato il calo dei consumi in profumeria (-3,8%) per un valore di oltre 2.100 milioni di euro, e nei canali professionali: se i prodotti professionali per l’estetica registrano un segno negativo del 5,5% (242 milioni di euro), quelli per l’acconciatura calano dell’8,4% (591 milioni di euro).
“Oltre a far conoscere i dati più significativi per canale e prodotto – ha commentato Fabio Rossello, presidente di Cosmetica Italia – le varie iniziative dell’associazione nazionale delle imprese cosmetiche al Cosmoprof confermano, ancora una volta, la crescita diffusa di una settore caratterizzato da livelli di eccellenza produttiva, commerciale e di sviluppo del prodotto. La solidità della filiera esprime capacità e valori imprenditoriali che sono elementi di tenuta competitiva in Italia e nel mondo”.
(da Pambianconews)