18/4/2014 – Via libera all’attività di monitoraggio e di ricerca nel sito del Cavone nel comune di Mirandola (Modena) in piena coerenza con le raccomandazioni contenute nel rapporto Ichese.
Ministero dello sviluppo economico e Regione Emilia-Romagna hanno siglato un accordo di collaborazione con la Società Padana Energia S.p.A. concessionaria del sito. Il sito sarà a disposizione per un arco di tempo attualmente previsto in 90 giorni. I risultati saranno resi pubblici.
***
17/4/2014 – Il caso, per alcuni lo scandalo, del rapporto della commissione Ichese sul possibile collegamento tra le estrazioni di idrocarburi e il sisma emiliano del maggio 2021, rapporto tenuto nel cassetto per due mesi dalla Giunta Regionale, e pubblicato nel sito istituzionale solo dopo le anticipazioni di un articolo uscito sulla rivista americana Science, arriva in Parlamento e mobilita decine di onorevoli. Un’interrogazione è stata presentata dal Movimento 5 Stelle (prima firmataria la cittadina deputata Maria Edera Spadoni), un’altra da Stella Bianchi e altri 34 deputati del Pd.
La relazione Ichese, come riferito da Reggio Report, ha concluso che “non si può escludere” un rapporto, un nesso, fra l’aumento dell’attività estrattiva nel campo petrolifero del Cavone di Mirandola e il secondo terremoto del 29 maggio, il più distruttivo. Il governatore e Commissario al terremoto Vasco Errani ha deciso la pubblicazione del report di 213 pagine solo dopo l’articolo di Edwin Cartlidge su Science. Di fronte all’assemblea legislativa regionale ha chiesto scusa, rivendicando la propria buona fede, e ha annunciato il blocco in via valutativa di tutte le nuove concessioni di ricerca (ben 25) e di quelle ancora in corso d’esame. Se ne riparlerà dopo la nuova campagna di indagini e di monitoraggio, avviata con le sedute preliminari in questi giorni, sulla scorta delle raccomandazioni della commissione Ichese.
Il Movimento 5 Stelle chiede il ritiro delle concessioni estrattive che si trovano su faglie attive
L’interrogazione del M5S di Grillo porta in testa la firma della deputata reggiana Maria Edera Spadoni. In una dichiarazione diffusa oggi «parlamentari emiliano romagnoli e il consigliere regionale Defranceschi ribadiscono la volontà affinché sia fatta piena luce sull’accaduto e sulle gravissime omissioni da parte delle istituzioni e – in primo luogo – dal presidente della Regione Vasco Errani. La relazione, infatti, è stata resa pubblica solo dopo che i giornali e i media ne hanno parlato».
Nell’interrogazione al governo – firmata oltre che dalla Spadoni anche dai deputati Vittorio Ferraresi, Michele Dell’Orco, Giulia Sarti, Mara Mucci, Paolo Bernini, Matteo Dall’Osso – si chiede:
– quali soggetti, oltre a Regione, Ministero e Protezione Civile, erano in possesso del rapporto Ichese e quali sono stati i reali motivi che hanno portato alla decisione di secretarlo fino ad oggi;
«Troppi paesi in ginocchio, troppi morti, feriti, sfollati: i cittadini di Reggio Emilia, Modena, Ferrara, Bologna, Mantova che furono colpiti duramente dal sisma non dimenticano e pretendono verità e trasparenza», concludono i firmatari, ai quali si sono aggiunti le senatrici Elisa Bulgarelli e Michela Montevecchi, oltre a Andrea Defranceschi del movimento emiliano.
Il Pd: troppi segnali d’allarme, necessaria sospensione delle concessioni in tutta iItalia
«I segnali di allarme sono troppi perché vengano ignorati – ha dichiarato l’onorevole Stella Bianchi – Ho presentato (insieme a 35 parlamentari del Pd) una interrogazione per chiedere al governo di prendere sul serio le preoccupazioni della Regione Emilia Romagna e di sospendere (come ha già fatto quella Regione) il rilascio di nuove concessioni per le ricerche di idrocarburi su tutto il territorio nazionale e le attività di prospezione.
L’Italia ha un territorio complesso ed esposto al rischio sismico. Il fatto che l’Emilia Romagna abbia deciso di bloccare le nuove concessioni, almeno fino a che la specifica commissione del Cirm non abbia concluso i suoi lavori, è giusto. Ma noi ci preoccupiamo dell’intero territorio nazionale e chiediamo al governo di adottare queste misure in attesa di avere le linee guida sui rischi».
Oltre che da Stella Bianchi, l’interrogazione è stata firmata dai deputati reggiani del Pd Vanna Iori e Maino Marchi, nonchè da Alessandro Bratti, Raffaella Mariani, Chiara Braga, Enrico Borghi, Manuela Ghizzoni, Matteo Richetti, Giovanna Sanna, Massimiliano Manfredi, Maria Chiara Gadda, Diego Crivellari, Pier Giorgio Carrescia, Miriam Cominelli, Andrea De Maria, Mario Tullo, Giuditta Pini, Cinzia Fontana, Sandra Zampa,
Renata Lenzi, Marco Carra, Luigi Famiglietti, Giovanna Martelli, Roberto Rampi, Silvia Fregolent, Davide Baruffi, Tiziano Arlotti, Diego Zardini, Emma Petitti, Gian Pietro Dal Moro, Paolo Cova, Paolo Coppola, Roberto Morassut, AlessandroMazzoli, Maria Coscia, Ermete Realacci, Tino Iannuzzi, Tommaso Ginoble e Luigi Dallai.
E il ministro Galletti difende Errani: “Una persona perbene”